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L’emergenza Covid non ferma i trapianti, 13 quelli eseguiti al Policlinico

Garantita la sicurezza dei pazienti grazie a percorsi dedicati. Ma bisogna fare i conti con la drastica risuzione delle donazioni di organi

Sono 13 i trapianti, nove di fegato e quattro di rene svolti all’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena nelle ultime sette settimane, da quando cioè l’emergenza COVID19 ha via via modificato l’assetto dei due ospedali modenesi, il Policlinico e l’Ospedale di Baggiovara. Una solida organizzazione, quindi, ha permesso di mantenere percorsi puliti, cosiddetti “Covid-free”, per garantire i trattamenti salva-vita tra cui ovviamente anche i trapianti. 

Stiamo vivendo una pagina senza precedenti della storia contemporanea – ha affermato il Prof. Fabrizio Di Benedetto di UNIMORE, Direttore della Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e Trapianti di Fegato – e ci troviamo ad affrontare una patologia di cui ancora conosciamo poche caratteristiche. Abbiamo però studiato da subito come difendere i nostri pazienti più fragili, perché nonostante l’emergenza in atto stia mettendo a dura prova i nostri Ospedali, abbiamo il dovere di garantire servizi essenziali e salva-vita come il trapianto”. 

I trapianti di fegato costituiscono uno dei punti di forza dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena, che nel 2019 ha raggiunto il record di 71 trapianti. Dal novembre 2019, inoltre, il prof Di Benedetto ha assunto la responsabilità chirurgica del trapianto di rene, cui è seguito il conferimento dell’incarico di responsabilità della Struttura Semplice di Trapianto di Rene al Prof. Stefano Di Sandro, Professore Associato dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. 

Come da indicazione del Centro Nazionale Trapianti sia i donatori che i candidati a trapianto d’organo vengono sottoposti allo screening per Sars-Cov-2, al fine di garantire la sicurezza della procedura - ha spiegato il prof. Di Benedetto – “La degenza successiva viene poi svolta in stanze dedicate presso il nostro Reparto, con sistemi di areazione specifici per pazienti immunodepressi, sia per i pazienti sottoposti a trapianto di fegato che di rene. La Nefrologia del Policlinico, diretta dal prof. Gianni Cappelli, svolge un attivo ruolo clinico fondamentale, in sinergia con lo staff della Chirurgia dei Trapianti, nel periodo sia pre- che post-trapianto”.

Quello della donazione è un capitolo estremamente delicato. “A livello nazionale abbiamo registrato una significativa riduzione delle donazioni d’organo dall’inizio dell’epidemia – spiega il prof. Stefano Di Sandro – con ripercussioni molto gravi sulle liste d’attesa. È necessario l’impegno di tutti i professionisti del settore per far sì che nonostante le difficoltà del momento siano garantiti i servizi essenziali”. Nonostante l’emergenza, infatti, l’input da parte del Centro Nazionale Trapianti è stato quello di garantire l’attività di trapianto, compatibilmente con il contesto organizzativo locale. “Sono molti infatti i pazienti che, a causa della riduzione delle donazioni, rischiano di perdere la chance di cura del trapianto per l’aggravamento della loro patologia di base. L’AOU di Modena e il sistema sanitario Regionale dell’Emilia-Romagna stanno mettendo in atto tutte le risorse e le professionalità per rispondere alla situazione attuale, con grande beneficio per i pazienti” ha concluso il prof. Di Sandro.

Desidero ringraziare la direzione Generale e Sanitaria dell’AOU di Modena, ed in particolare il Dott. Luca Sircana, la Dott.ssa Elda Longhitano, la Dott.ssa Elena Vecchi (Igiene Ospedaliera) e la Dott.ssa Patrizia Marchegiano (Servizio di Prevenzione e Protezione) che ci hanno supportati nella creazione dei percorsi Covid-free - ha infine concluso il prof. Di Benedetto – anticipando l’emergenza e permettendoci di farci trovare pronti per continuare ad offrire le migliori cure ai nostri pazienti, garantendo al contempo la massima sicurezza”.

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