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Restauro del Campo Fossoli, arrivano i fondi del Ministero

Siglato il Disciplinare tra Segretariato regionale del MiBACT, Fondazione Fossoli e Comune di Carpi per gestire i 3,5 milioni di euro stanziati dal Ministero

Firmato oggi, lunedì 9 dicembre 2019, a Carpi, presso la sede della Fondazione Fossoli, il Disciplinare che stabilisce i ruoli e le prerogative riguardanti la gestione dei fondi stanziati dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo in favore degli interventi di conservazione e valorizzazione del Campo di Fossoli.

Ammonta infatti a 3,5 milioni di euro la somma stanziata dal Ministero in tal senso - di cui 240mila per la progettazione e 3.260.000 per le opere – nell’ambito degli interventi per l’anno 2019 così come previsto dal Piano Strategico ‘Grandi Progetti Beni Culturali’.

A dare corso a tutte le fasi di assegnazione delle risorse sarà dunque il Segretariato regionale del MiBACT, in stretta collaborazione con Fondazione Fossoli e Comune di Carpi: a firmare il documento, questa mattina, Corrado Azzollini, Segretario del Ministero per l'Emilia-Romagna, il Presidente della Fondazione Fossoli Pierluigi Castagnetti e il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli.

Il Segretariato Regionale riceverà dal Comune di Carpi e dalla Fondazione tutta la documentazione

Tecnica esistente per procedere all’individuazione del gruppo di progettazione che produrrà prima il progetto definitivo e poi quello esecutivo. Quest’ultimo, autorizzato dagli organi competenti e validato dalla Stazione appaltante, sarà a base della procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento dei lavori, presumibilmente, entro settembre 2020.

Commenta così la notizia Corrado Azzollini, Segretario regionale del MiBACT per l’Emilia-Romagna: “La tutela del campo di Fossoli pone alcune domande complesse che il restauratore non può evitare. Come rendere visibile ciò che, in grande parte, non lo è più, mantenendo un profilo filologico corretto, in grado di raccontare ciò che è stato con la forza della pura presenza/testimonianza dei ruderi del campo? Come fermare il processo di decadimento dell’architettura e assicurare a chiunque desideri recarsi in questo luogo di memoria, di poterlo fare in condizione di sicurezza senza imporre interventi di protezione invasivi? Quale orientamento metodologico è necessario assumere per mantenere viva la dialettica tra i resti (più evocativi che materiali) delle strutture architettoniche e il paesaggio che li ha inglobati facendoli propri fino addirittura a favorirne in alcuni casi la stabilità?

Ogni restauro è il racconto di una storia. Nel caso di Fossoli, si tratta di molte storie sedimentate, il che rende più difficile restituire i diversi piani di lettura. Saranno i resti , i ruderi a suggerire le risposte agli interrogativi di chi dovrà condurre i lavori di recupero nel segno della continuità con gli interventi di restauro conservativo già attuati nel recente passato”.

Viva soddisfazione è espressa anche dal Presidente della Fondazione Fossoli, Pierluigi Castagnetti: “Il Campo di Fossoli rappresenta sempre di più un punto di riferimento, a livello nazionale e internazionale, per la valorizzazione della storia del Novecento e della memoria della Shoah. Come Fondazione opereremo in spirito di assoluta e massima collaborazione con il Ministero, al fine di contribuire sia a conservare che a valorizzare sempre di più questo sito storico che è luogo di memoria che è stato testimone, è il caso di dirlo, di alcune delle pagine più drammatiche della storia del Secolo breve. Compito della Fondazione è tutelare questo luogo e ciò che rappresenta: un monito a che quel che è stato non accada mai più”.

Una determinazione a fare in modo che il Campo di Fossoli possa contribuire alla coscienza civile del Paese e soprattutto delle giovani generazioni arriva anche dal Sindaco di Carpi, Alberto Bellelli: “La sottoscrizione di questo accordo è un ulteriore passo avanti nella valorizzazione del Campo di Fossoli. Investire nei luoghi della memoria ha sempre rappresentato, per noi, un aspetto imprescindibile, che fa parte della nostra identità di città e istituzioni”.

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