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Secchia Rapita, Bologna ci mette una pietra sopra. Anzi, l'asfalta

In maniera a dir poco incomprensibile è stata coperto durante i lavori di asfaltatura il pozzo di via Saffi, dove era situata la lapide di copertura che ricordava la storica contesa trecentesca

Che lo smacco di quel banale secchio di legno sottratto dai modenesi fosse ancora vivo nella tradizione di Bologna è noto , ma che la città cancellasse anche la traccia di quella storica vicenda giunge del tutto inaspettato. Aldilà delle ironie campanilistiche, quanto si è verificato nelle scorse ore nella città delle due torri è singolare e sotto certi versi sconfortante. Durante i lavori di riasfaltatura di via Saffi, infatti, gli operai che hanno steso il nuovo manto stradale hanno coperto senza riguardo alcuno la storica botola posta nei pressi del civico 34, che segnava il pozzo dal quale nel 1325 venne trafugata la celebre Secchia Rapita.

Il luogo era ricordato da alcune lastre di marmo poste a sigillo della cavità, accompagnate da una lapide muraria che commemorava l'episodio che vide contrapposti bolognesi e modenesi, guelfi gli uni e Ghibellini gli altri, in quella che passò alla storia come battaglia di Zappolino, prima di essere consegnata all'immaginario collettivo dall'opera epica di Alessandro Tassoni.

Curiosità modenesi | Il pozzo da cui venne rapita la Secchia

E' più che probabile che gli operai e i tecnici incaricati dei lavori stradali estivi non si siano minimamente curati di quel consunto tombino di marmo, cancellandolo così senza complimenti. Un fatto che gli stessi bolognesi hanno notato in queste ore e che le opposizioni all'Amministrazione Merola hanno denunciato sui social network, come ha fatto l'on. Lucia Borgonzoni (Lega), che ha definito l'amministrazione "superficiale e incurante del bene pubblico".

Nel tardo pomeriggio dal Municipio di Bologna è stata diramata una comunicazione in cui si ammette "l'errore" e si comunica che la botola verrà riscoperta, a spese dell'azienda che ha fatto i lavori. I tecnici di Palazzo D'Accursio se ne sono accorti lunedì 13 e hanno immediatamente contestato l'errore all'azienda esecutrice, la quale ha ammesso il disguido e promesso che porrà rimedio mercoledì prossimo, 22 agosto. 

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