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Tumore al seno, screening e interventi a Modena non si sono arresi al covid

Attività delle Breast Unit costante, anche grazie alla collaborazione con Hesperia Hospital per la parte chirurgica

Non si è fermata durante l'emergenza coronavirus l’attività oncologica delle Breast Unit modenesi, quella dell’Azienda USL di Modena con sede all’Ospedale Ramazzini di Carpi, e quella dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria con sede al Policlinico.

Dal 23 marzo scorso l’équipe chirurgica diretta dal prof. Giovanni Tazzioli opera all’Hesperia Hospital di Modena, che fornisce il supporto anestesiologico, infermieristico e di ricovero. In queste settimane sono più di 70 gli interventi al seno effettuati dall’équipe del Policlinico, in linea con l’attività svolta precedentemente alla crisi.

“Le nostre pazienti – rassicura il prof. Giovanni Tazzioli di UNIMORE, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Oncologica Senologica – accedono normalmente alla nostra struttura, effettuano da noi gli esami pre-operatori le medicazioni post-operatorie e il follow up. All’Hesperia effettuiamo esclusivamente l’intervento chirurgico e la degenza post-operatoria, in modo da non impegnare i nostri anestesisti che sono dedicati alla gestione dell’emergenza Covid-19. È importante ricordare anche che la nostra equipe opera insieme a quella dei chirurghi plastici diretta dal prof. Giorgio de Santis. Di conseguenza, il servizio che viene assicurato alle nostre pazienti è di fatto equivalente a quello che assicuravamo prima dell’emergenza”.

“Hesperia Hospital ha prontamente risposto alle richieste dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e dell’Azienda USL – afferma Stefano Reggiani, Direttore Sanitario di Hesperia Hospital Modena –. Gli accordi rappresentano un virtuoso, ed in questo periodo doveroso, esempio di come la sanità pubblica e quella privata accreditata possono creare preziose collaborazioni in modo rapido ed efficace, anche in una situazione emergenziale come quella che stiamo vivendo”.

Nonostante l’emergenza Covid-19 viene garantito tutto il percorso del Punto Senologico dalla diagnosi alla cura della patologia mammaria, assicurando alla paziente la presa in carico come Team multidisciplinare.

“La Breast Unit dell’Ausl ha continuato a lavorare – spiega il dottor Artioli – anche grazie al ricorso alla tecnologia, assicurando le riunioni dei gruppi multidisciplinari a distanza. Non solo per la Breast Unit, ma anche per i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) per le principali patologie. Si continuano a discutere i casi tutte le settimane e ci auguriamo che si possa tornare presto alla normalità; io vorrei fare un augurio ulteriore, ovvero che si possa ripartire prima possibile con gli screening, uno dei punti di forza che abbiamo sempre avuto contro i tumori, perché permettono di fare diagnosi precoce e salvare vite”.

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