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Mobilità del futuro, l'auto solare "Emilia 4 Lt" sfida il deserto australiano

Prosegue da 6 anni la collaborazione tra Alma Mater e Ipsia Ferrari di Maranello per il prototipo a energia pulita. L'anno scorso la vittoria negli States

Dovrà percorrere 3.000 chilometri nel deserto australiano, sfiorando velocità da autostrade e consumando... meno di un asciugacapelli. È la nuova sfida del team "Onda solare", che questa mattina, al museo Ferrari di Maranello, ha presentato il nuovo prototipo di auto alimentata a pannelli fotovoltaici che parteciperà alla prossima edizione del "World solar challenge", dopo aver trionfato nel 2018 attraversando gli Stati uniti e vincendo, da unico team italiano ed europeo in gara, nella categoria Mov, quella dei veicoli con piu' persone, con il modello "Emilia 4". 

In partenza per l'Australia da campioni in carica, quindi, ma con una "coda lunga" in piu', caratteristica che si è meritata un posto anche nel nome del modello, che è diventato "Emilia 4 Lt", long tail, coda lunga appunto, come quelle di un pianoforte. La squadra, composta da studenti, docenti e tecnici specializzati dell'Università di Bologna (sponda Ingegneria), di Its maker automotive e dell'istituto Ferrari di Maranello, ormai dal 2013 ogni anno si cimenta nella creazione di un prototipo di "auto solare" per gareggiare nella competizione mondiale che premia il veicolo che arriva primo senza utilizzare combustibili tradizionali. 

Per vincere, inoltre, si deve utilizzare il sole come fonte di energia primaria, ma si premia anche la capacità di creare un modello che possa diventare, un giorno, "una soluzione alternativa al motore endotermico classico". Non a caso, infatti, la Emilia 4 è a quattro posti, caratteristica mantenuta anche sul nuovo modello. Un prototipo "realizzato da noi al 100%", sottolinea Davide Pontara, ricercatore dell'Alma mater che all'interno di Onda solare si occupa dello sviluppo del sistema elettrico.

"È indispensabile prestare la massima attenzione a tutti i dettagli, perchè a questo livello di estremizzazione ogni grammo, ogni mezzo punto percentuale di efficienza veramente puo' fare la differenza nel risultato di una gara" spiega Davide, che ricorda come la squadra sia composta prima di tutto da "appassionati che nella vita quotidiana fanno altri lavori" e utilizzano "il loro tempo libero, il weekend e ogni loro minuto, in particolare quest'ultimo periodo, per lavorare sulla macchina". 

E visto che "squadra che vince non si cambia", ecco che l'idea di fondo, il design e la meccanica riprende la filosofia di quella vincente del 2018, una sorta di "upgrade" dell'ultimo modello. E l'upgrade, in questo caso, si capisce dall'aggiunta della sigla Lt, appunto la coda lunga. Non un capriccio estetico, quanto la necessità di far fronte a un percorso molto piu' duro rispetto a quello degli Stati uniti: la prossima "World Solar Challenge" infatti, in Australia dal 13 al 20 ottobre 2019, si snoderà lungo un percorso di 3.000 chilometri nel deserto, da Darwin ad Adelaide. Si proverà a coprire la distanza ad una velocità media ideale di 75 chilometri all'ora.

La nuova versione della vettura è stata inoltre arricchita di innovazioni e di proposte tecnologiche: dai materiali, con la predominanza di fibra di carbonio, alla meccanica, appositamente progettata e ottimizzata in ogni singolo dettaglio; dai due motori elettrici, uno su ogni ruota con l'elettronica di controllo, al pannello solare di 5 metri quadri. Infine, una batteria pari al "30% del peso della macchina", che si attesta "sui 350 chili", necessaria per la potenza richiesta da una gara del genere. L'auto è stata messa cosi' nelle condizioni di trasportare quattro persone alla velocità massima di 120 chilometri orari, consumando meno di un phon: solo 1,2 chilowatt (mentre un phon arriva a 1,8).

(DIRE)

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