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Mezzi pubblici vecchi ed inquinanti, il presidente Seta: "I problemi ci sono"

L'azienda del trasporto pubblico modenese alle prese con un complesso rinnovo della flotta. In arrivo bus usati da Pavia, ma restano ancora 180 mezzi Euro 2 sugli 800 totali in servizio

"Abbiamo comprato bus usati da Pavia, che non sono scarti, e continueremo su questa strada per ovviare ai ritardi nelle consegne dell'ex Bredamenarinibus, l'attuale Industria italiana autobus che sta fallendo". Parola di Roberto Badalotti, direttore generale di Seta, la spa dei trasporti pubblici di Modena-Reggio-Piacenza, che oggi a margine di una conferenza stampa sui premi agli abbonati a Modena affronta il problema dei problemi anche in strada Sant'Anna: il rinnovo del parco mezzi. 

Prima ne parla Andrea Cattabriga, presidente da luglio: "C'è un problema mezzi a Seta? I problemi ci sono, l'importante è essere tutti ben focalizzati nel trovare le soluzioni. Questo è quello che stiamo cercando di fare", cerca di distendere l'ex sindacalista dopo le polemiche dei mesi e degli anni scorsi, sui mezzi che prendono fuoco o si guastano durante le corse e non solo. Il nodo delle nuove consegne, dunque, resta quello dei fornitori. In attesa di Industria autobus, nei primi sei mesi del 2018 sono stati immatricolati 36 autobus (12 nel bacino di Modena e 24 tra Piacenza e Reggio Emilia), di cui 17 nuovi e 19 usati.

Riprende Badalotti, che a breve dovrebbe lasciare, conferma, come il suo vecchio presidente Vanni Bulgarelli: "I nuovi mezzi speriamo arrivino in autunno, stiamo parlando dei 20 autobus che l'ex Bredamenarini ci deve consegnare. I bus di Pavia hanno 10 anni, sono degli euro 3, dei Mercedes Integro. Li abbiamo comprati perchè appunto è in ritardo la fornitura dei 20 bus a metano, prevista per Modena. Purtroppo la Bredamenarini sta fallendo- chiarisce il dg Seta- e noi per cercare di portare avanti il servizio abbiamo comprato questi mezzi da Pavia. Ma non sono uno scarto".

Arriveranno quindi altri bus di seconda mano dopo i cinque pavesi per magari raggiungere 'la quota Bredà di 20? "Noi- continua il direttore- li cerchiamo sempre questi mezzi usati, quindi la risposta è si': se ci capita l'occasione e se sono sicuri. Abbiamo acquistato degli euro 5 dalla Norvegia, ad esempio, o altri mezzi per Piacenza che sono degli euro 5 evoluti, quindi quasi euro 6. Certo che se potessimo comprare mezzi nuovi mezzi lo faremmo, ma questo è banale". 

L'anno prossimo è previsto l'arrivo di 35 nuovi mezzi euro 6, si tratta di una gara nazionale di Consip ai tempi del ministro Graziano Delrio (alcuni lotti li ha vinti anche l'ex Breda quindi il quadro è complesso): sono programmati a livello di piano industriale, anche se ancora non si sa quando arriveranno e bisogna avviare la procedura. Il tutto per dismettere gli euro 1 e euro 2, in sostanza i 'busotti' che andavano a fuoco. Per Modena, inoltre, sono stati ordinati gli otto filobus, che diventeranno 10, full electric: ma arriveranno non prima di un anno, la fabbricazione in questo caso più lunga.

Come emerso in questi giorni in Consiglio provinciale all'audizione di Cattabriga, Seta accusa ancora 180 mezzi euro 2 nel suo parco circolante (gli euro 0 e euro 1 o addirittura più vecchi non ci sono più). Quindi, 180 euro 2, su 800 bus totali, dei quali 120 su Modena: eliminarli tutti significherebbe sborsare 35-37 milioni, ma non ci sono certo le condizioni. Anche perchè il contratto di gara, non è la prima volta, scade il prossimo 31 dicembre e ufficialmente non si sa chi gestirà il servizio, anche se tutti attendono la solita proroga. 

(DIRE)

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