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Carcere sovraffolato, i criminali restano fuori: "Così si genera senso di impunità"

L'analisi del Siulp di Modena in base ai dati relativi al Sant'Anna. Per il sindacato di polizia i giudici ricorrono (legittimamente) sempre meno alla detenzione in cella, alimentando percezione di insicurezza

Attualmente il carcere di Sant'Anna, struttura costruita nel 1984 e aperta nel 1991, può contare su un organico della Polizia Penitenziaria di 216 operatori a fronte di 257 previsti, oltre a 19 impiegati amministrativi (a fronte dei 24 previsti) e 4 educatori anziché i 5 della pianta organica. Lo rende noto il Siulp di Modena nell'ambito dell'analisi svolta sull'attività della Polizia di Stato nella nostra provincia. Numeri che confermano quanto già noto, ovvero la sottodimensione dell'organico del penitenziario.

La capienza della casa circondariale è di 369 posti complessivi (uomini, donne e giovani detenuti), ma negli ultimi 12 mesi la popolazione carceraria media è stata di ben 488 detenuti, con punte di 494 detenuti nel febbraio 2019 e 498 detenuti nel marzo 2019. La media mensile di detenuti stranieri è stata, per il periodo di riferimento, di 320 al mese, bale a dire ben due terzi del totale

Le condizioni del carcere, secondo quanto riportato dalle associazioni che si occupano di diritti dei detenuti (Antigone, Nessuno Tocchi Caino ecc.) sono vetuste e precarie, sia per quanto riguarda le condizioni igieniche (bagni, docce), sia in relazione agli spazi detentivi (le celle vere e proprie) che per gli spazi sociali (sale comuni, locali ricreativi).

"Sovrappopolazione carceraria costante, esiguità di personale, spazi vetusti e insufficienti rendono la Casa Circondariale Sant'Anna un luogo di detenzione piuttosto difficile - spiega il Siulp - e a forte rischio di essere considerata analoga a quella del caso Torreggiani, per il quale la Corte di Strasburgo con una pronuncia — definita dagli stessi giudici come "sentenza pilota" che ha affrontato il problema strutturale del disfunzionamento del sistema penitenziario italiano — potrebbe trovare applicazione in futuro, in relazione alla generalità dei reclami pendenti davanti alla Corte e non ancora comunicati alle parti riguardanti l'Italia e aventi ad oggetto analoghe questioni di sovraffollamento carcerario".

Quali conseguenze comporta questa situazione? Secondo il Siulp si tratta di conseguenze molto significative: "In questo clima, è lecito ritenere che la magistratura modenese, applicando correttamente quella che è la normativa vigente, faccia spesso ricorso a misure alternative alla detenzione e alla custodia cautelare, le quali - benchè perfettamente contemplate dalla legge - trasmettono tuttavia un senso di impunità e di inadeguatezza del sistema repressivo italiano". 
 

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