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La cucina a scuola: a Finale un laboratorio per sviluppare inclusione sociale

Una nuova cucina laboratorio tutta accessoriata , donata da Slow Food , alla scuola Frassoni di Finale Emilia consentirà di sviluppare la socialità, la manualità e la creatività di tutti gli alunni

Uno spazio per valorizzare lo sviluppo della socialità, della manualità e della creatività di tutti gli alunni, senza alcuna barriera.

Così la scuola secondaria C. Frassoni di Finale Emilia da oggi può contare su una modernissima cucina laboratorio completamente attrezzata. Una nuova struttura resa possibile grazie alla raccolta fondi promossa da Slow Food Italia dopo il terremoto del 2012 che colpì le provincie di Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna.

“La scuola, inaugurata nel settembre 2018, frutto dell’impegno della Regione Emilia Romagna e di tanti donatori- spiega Sandro Palazzi, sindaco di Finale Emilia- rappresenta un esempio di struttura all’avanguardia per le tecnologie, le dotazioni a fini didattici e i materiali utilizzati per la sua realizzazione; questo ulteriore tassello, generosamente donato da Slow Food, completa in tutti i sensi la capacità didattica di questo fiore all’occhiello della comunità finalese”

La cucina laboratorio consentirà di realizzare percorsi di arricchimento dell’offerta formativa tesi a privilegiare e valorizzare lo sviluppo della socialità, della manualità ma anche della creatività e dell’ingegno degli alunni.

“Questo nuovo spazio permetterà lo svolgimento di progetti didattici per l’inclusione di alunni disabili e con bisogni educativi speciali – evidenzia la dirigente scolastica Annalisa Maini –Credo che non siano tante le scuole che dispongono di uno spazio così moderno e utilmente strutturato: sarà nostra cura renderlo efficiente e fruibile da parte di tutti gli alunni della scuola, anche organizzando attività pomeridiane ed eventi volti a favorire la conoscenza delle tradizioni gastronomiche e culinarie locali”.

Quindi non una mensa ma un luogo d’insegnamento e di integrazione. Partendo da una ricetta si arriva alla lettura e comprensione del testo, storia, geografia, la si traduce  in inglese e soprattutto la si realizza puntando sulla manualità.

Slow Food Italia che ha promosso la raccolta fondi, crede molto in questo progetto e cercherà di affiancare la scuola per aumentare le attività proposte.

Vogliamo che questo posto sia vivo- sottolinea Antonio Cherchi del Comitato esecutivo di Slow Food Italia, che ha seguito da vicino il progetto- che diventi un punto di riferimento per tutta la comunità scolastica e non. Sarebbe bello se iniziative come queste si diffondessero in tutta Italia”   

Il laboratorio è entrato in funzione qualche ora prima del taglio ufficiale del nastro. Il brindisi inaugurale, infatti, è stato preparato da insegnati e alunni sotto la guida di Antonio Previti dell’osteria Entrà di Finale Emilia proprio nella cucina appena allestita.

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