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Medicina. Al Policlinico il primo trapianto di fegato da donatore a cuore battente

A Modena 71 trapianti di fegato e 37 di rene nel 2019. Nel 2019 cominciata l’attività donazione di rene da vivente con prelievo robotico. Sono state 22 le donazioni effettuate

Giovedì 9 gennaioè stata eseguita, per la prima volta al Policlinico di Modena una procedura completa di prelievo e trapianto di fegato da un donatore a cuore non battente, grazie all’attività dei Coordinatori Locali alla donazione dei due stabilimenti. Nel 2019, all’Ospedale Civile sono state effettuate 8 donazioni multiorgano a cuore fermo. La procedura del Policlinico ha coinvolto una sessantina di persone, tra anestesisti-rianimatori e infermieri dell’Ospedale Civile, che hanno lavorato assieme a chirurghi, anestesisti, psicologi e personale infermieristico – provenienti da entrambi gli ospedali dalle 10 di mattina alle 2 della notte. Il ricevente sta bene e sarà seguito ancora per qualche giorno nel reparto di Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e dei Trapianti di Fegato.

Dal 1998 al 2019 sono stati 679 i trapianti di rene effettuati al Policlinico; 37 nel 2019. Di questi 3 da donatore vivente, e 5 da donatore a cuore non battente. Dal 2000 al 2019 sono stati 885 quelli di fegato; 71 nel 2019, di cui 14 da donatore a cuore non battente. Un risultato importante, che vede Modena assicurare oltre il 40% dei trapianti di fegato eseguiti in Emilia – Romagna.

Un fronte di innovazione, che risponde proprio all’esigenza di ridurre le liste d’attesa per trapianto, è quello della donazione a cuore non battente, che si basa su una forte organizzazione e sull’acquisizione di una tecnologia per l’assistenza cardiocircolatoria extracorporea (ECMO). Il programma è attivo dal 2017 ed è stato fortemente promosso dal Centro Regionale Trapianti, diretto dalla dottoressa Gabriela Sangiorgi ed è sostenuto dalla Regione Emilia – Romagna che ha approvato con delibera n. 917 del giugno 2018 il programma regionale di donazione di organi a cuore non battente. Si tratta di un fiore all’occhiello della AOU di Modena, realizzato grazie alla sinergia tra Centro Trapianti del Policlinico e la Rianimazione dell’Ospedale Civile di Baggiovara, che ha portato il Centro ad essere ai vertici in Italia per numero di trapianti di fegato in questa particolare nicchia.

Il nostro centro – ha spiegato il prof. Fabrizio di Benedetto di UNIMORE, Direttore della Chirurgia Oncologica Epato-bilio-pancreatica e Chirurgia dei Trapianti di fegato AOU di Modena – è tra i pochi in Italia in grado di fornire tutte le possibili terapie per il tumore del fegato, sia quelle mediche, sia quelle chirurgicheIl programma di chirurgia mini-invasiva robotica epatica e pancreatica costruito negli ultimi cinque anni, che oggi annovera oltre 200 interventi. La ricerca e lo sviluppo nell’ambito della chirurgia mini-invasiva hanno portato la Chirurgia Oncologica Epatobiliopancreatica e dei Trapianti del Policlinico a svolgere per due anni di seguito il 60% degli interventi di chirurgia epatica con approccio mini-invasivo”Il trapianto di fegato rappresenta inoltre una grande attrattiva per la nostra regione, con circa il 36% dei pazienti sottoposti a trapianto nel 2019 a Modena provenienti da fuori regione.

La chirurgia robotica applicata al prelievo di rene – ha aggiunto il prof. Stefano Di Sandro, di UNIMORE, chirurgo dell’AOU di Modena - è un esempio dell’importanza dell’investimento in tecnologie. Oggi nel caso della donazione di rene da vivente possiamo garantire la sicurezza dell’intervento e migliorare la qualità di vita dei donatori, valorizzando il loro gesto di altruismo, e dotandoci di uno strumento in più per rispondere alle esigenze di tutti i pazienti che aspettano un trapianto di rene, incrementando il numero dei trapianti e riducendo i tempi di attesa”.

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