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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Via Sant'Eufemia

Ex Carceri di Sant’Eufemia, apre la rinnovata sede dell’Università

Completato il restauro delle ex Carceri di Modena. Il comparto di Sant’Eufemia è ora sede universitaria

Torna a nuova vita il complesso di sant’Eufemia, dopo le opere di ristrutturazione e recupero, iniziati nel 1994. Il comparto, situato nel cuore della città, precedentemente era occupato dalle Carceri circondariali di Modena, ed è ora stato interamente restituito all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia per ospitarvi le attività accademiche del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali (DSLC) e del Centro Linguistico dell’Ateneo (CLA), a lungo collocato in Palazzo Coccapani accanto alla sede dell’Accademia di Scienze Lettere e Arti di Modena.

L’ultimo stralcio dei lavori, che hanno riguardato l’ala adibita ad ex Carceri maschili, hanno comportato una spesa di oltre 6 milioni di euro, 5.625.194,08 relativi all’intervento (lavori, oneri sicurezza e iva) e 750.000,00 per l’allestimento. Vi hanno concorso il Provveditorato interregionale per le Opere Pubbliche per la Lombardia e l’Emilia Romagna, in quanto l’edificio è di proprietà del Demanio dello Stato, con un contributo di 2.532.655,19 euro, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che ha versato 3 milioni di euro e l’Università per la restante parte di 92.538,89 euro e per l’allestimento.

Con questa inaugurazione – afferma il Magnifico Rettore di Unimore prof. Angelo O. Andrisanol’Ateneo si arricchisce di indispensabili spazi e di un numero cospicuo di posti aula che contribuiranno a migliorare l’accoglienza del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali, uno dei 3 dipartimenti di eccellenza vantati dalla nostra Università. L’Ateneo è grato al Provveditorato interregionale per le Opere Pubbliche di Lombardia ed Emilia Romagna ed alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per aver reso possibile con le loro erogazioni il restauro di una struttura tanto impegnativa e complessa dal punto di vista architettonico”. 

I nuovi locali in uso all'Ateneo - IL VIDEO

Nel corso di questi 25 anni il comparto ex Carceri è stato oggetto di numerosi interventi, tutti finalizzati al suo generale recupero per l’ampliamento e la riqualificazione dell’insediamento universitario già esistente. La zona ex carceri femminili e maschili completa nei fronti interni ed in quelli su via Leodoino e via Bonacorsa il comparto universitario di Sant’Eufemia che attraverso l’ultimo intervento ha assunto la sua configurazione definitiva.

Scopo della ristrutturazione dell’ultima porzione del comparto Carceri maschili è stato il completamento del Piano Particolareggiato col restauro e riuso di tutti gli immobili di S. Eufemia dopo lo spostamento dell’istituto penitenziario a S. Anna. L’accorpamento e restauro delle ex carceri maschili alla struttura universitaria già esistente, ricomponendo l’estensione di quello che era il vecchio convento di Sant’ Eufemia, prima del suo smembramento, permette di dare vita ad un’omogeneizzazione dei fabbricati esistenti in un unico organismo universitario.

La destinazione umanistica dell’immobile ha determinato la tipologia degli ambienti: aule con didattica frontale, laboratori linguistici e informatici, studi e uffici amministrativi. Il progetto interessa una superficie utile complessiva di circa 2.000 mq, di cui circa 870 mq solo per aule e spazi didattici con circa 605 posti a sedere. Nel suo assetto definitivo hanno trovato spazio 18 uffici, 1 sala riunioni e 13 aule: 2 aule da 120 e 100 posti, 2 aule informatizzate da 90 posti, 2 aule da 25 posti, 2 laboratori informatici/linguistici aule da 25posti, 5 aule da 21 posti.

Il progetto affidato alla Società di Ingegneria Polistudio si è posto innanzitutto due obiettivi: il recupero di tutto il comparto ed il rispetto delle condizioni di scurezza.

Durante i lavori di restauro dell’immobile sono inoltre state eseguite dell’indagini archeologiche che hanno riportato alla luce depositi archeologici riferibili all’età tardo medievale e moderna.

Benché le fonti documentarie relative al monastero benedettino di Sant’Eufemia (oggi sparse tra Archivio di Stato di Modena,  Archivio diocesano e Archivio Capitolare della Cattedrale) non siano nel complesso abbondanti, - spiega la Storica dell’Arte prof.ssa Elena Fumagalli, docente Unimore - emergono chiari l’importanza che l’insediamento ebbe in città sia in epoca medievale che moderna, ed il rilievo della figura della badessa, la cui nomina avveniva attraverso uno stretto controllo delle procedure, come testimoniano alcuni codici conservati presso la Biblioteca Capitolare”.

L’allestimento del comparto è stato curato dall’arch. Elisabetta Vidoni Guidoni della direzione tecnica di Unimore. Le aule grandi del piano terra e del terzo piano sono state allestite con banchi per lezioni frontali, mentre nei grandi e piccoli laboratori informatici si sono adottate tipologie di banchi innovativi e tecnologici atti a risolvere in modo semplice le esigenze di spazio, sicurezza e praticità e, soprattutto, interattività e dotazione informatica. Le aule piccole, invece, sono organizzate con arredi adatti a semplificare e velocizzare i cambiamenti di setting al fine di promuovere metodi d’apprendimento attivo legati all’esigenze del CLA e del DSLC.

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