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Fondazione regionale vittime reati, più fondi e nuovi ingressi nel 2018

Sostegno a 27 donne, 4 uomini e 39 minorenni colpiti da gravi episodi criminali. I Comuni capoluogo aumentano la quota di adesione e la Regione conferma anche per il 2019 i 150mila euro del 2018, che aveva pressoché raddoppiato rispetto ai precedenti 90mila. In 15 anni, sostegno a oltre 700 persone con quasi 3 milioni di euro

Ci sono le storie di tre donne aggredite e abusate la scorsa estate. Il primo caso riguarda una ragazza torturata e violentata per ore a Parma, il secondo una giovane donna aggredita nel garage di casa sua a Zocca da Raffaele Esposito - poi finito in carcere per l'omicidio della prostituta a San Donnino - il terzo una donna violentata a Piacenza nel bar dove lavorava.  E poi ci sono tre storie di maltrattamenti in famiglia, di papà che picchiano le mamme.

Piacenza, Parma, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì: sono questi i territori dai quali sono venute le ultime sei istanze accolte dalla Fondazione regionale vittime dei reati, per le quali sono stati erogati altrettanti aiuti economici. Nel caso delle tre giovani donne abusate, oltre al sostegno psicoterapeutico, la Fondazione ha finanziato anche le cure sanitarie; per i casi di maltrattamenti è stato erogato un contributo per l’affitto della nuova casa - dopo l’uscita di mamme e figli dalle case-rifugio che le avevano ospitate nel momento dell’emergenza -, per la ripresa della scuola dei bambini e per l’avvio di un percorso professionale con l’obiettivo di rendere le mamme economicamente autonome e in grado di provvedere alla famiglia.

Sei storie drammatiche chiudono il bilancio di un anno impegnativo per l’ente nato il 12 ottobre del 2004 per volontà della Regione Emilia-Romagna, delle Province e dei Comuni capoluogo con l’obiettivo di portare un aiuto immediato e concreto alle vittime dei reati più gravi o dei loro famigliari. Gli ultimi casi e il bilancio 2018 dell’attività della Fondazione sono stati presentati oggi dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e da Carlo Lucarelli, presidente della Fondazione stessa.

Nel 2018 accolte 31 istanze, 70 persone coinvolte e un aiuto immediato per ripartire: erogati 207mila euro

Sono 70 le persone che nell’anno appena trascorso hanno trovato ascolto e sostegno dalle istituzioni emiliano-romagnole: 27 donne, 4 uomini e 39 minorenni colpiti da gravi episodi criminali hanno ricevuto un aiuto dalla Fondazione regionale per le vittime dei reati, che ha erogato complessivamente 207mila euro.

Nel complesso i casi accolti sono stati 31. Circa la metà, 15, sono casi legati a episodi di violenza di genere nelle relazioni di intimità e sono stati sostenuti con 100.940 euro pari al 49% del totale. I fondi sono serviti a potenziare la rete dei servizi e a consolidare i progetti di autonomia per le donne con i loro bambini: dalle spese per la nuova casa, ai percorsi scolastici dei figli, al sostegno psicologico.  Altre 4 istanze accolte sono sempre legate a violenza di genere ma in questo caso messa in atto da sconosciuti e sono state finanziate con 13mila euro (il 6,3% del totale).
Ancora 4 casi, con l’erogazione di 24.700 euro (l’11,9%), hanno riguardato bambini o ragazzi vittime di maltrattamenti o violenza sessuale. I fondi sono stati richiesti dai sindaci soprattutto per sostenere le vittime nei percorsi psicologici necessari a superare le violenze subite. Infine, 8 istanze sono venute in soccorso di persone che hanno subito la perdita di un familiare o hanno riportato gravi lesioni da reati dolosi che le hanno coinvolte direttamente. In loro favore sono stati erogati 69mila euro, pari a un terzo del totale.

Gli aiuti hanno raggiunto quasi tutte le province, a parte quella di Ravenna, dalla quale non sono arrivate istante nel 2018. Sono state 7 le istanze accolte nella provincia di Ferrara (tra queste, 4 per maltrattamenti su donne o minori e 3 per omicidio compiuto o tentato), 5 a Forlì-Cesena (tutte per violenza di genere) e a Modena (di cui 3 per omicidi o rapine), 4 a Reggio Emilia e a Bologna, 3 a Piacenza, 2 a Parma, 1 a Rimini.

In 15 anni, dal 2004, le persone aiutate dalla Fondazione sono state 710 - di cui 109 uomini, 284 donne e 317 minorenni -, attraverso la concessione di contributi per quasi 3 milioni di euro.

La Fondazione cresce: anche il Comune di San Possidonio (Mo) e l’Università di Parma entrano a far parte dei soci. E a bilancio nel 2019 previsti circa 200mila euro

L’ultima Assemblea dei soci di fine novembre della Fondazione regionale, oltre alle nuove sei istanze, ha deliberato due nuovi ingressi e ha approvato il bilancio preventivo 2019.

Dopo l’adesione a inizio anno delleUnioni di Comuni Val d’Enza, nel reggiano, e Pedemontana Parmense - che seguivano quelle diCarpi, Terre d’Argine,Novi di Modena,Sassuolo eImoladegli scorsi anni -, sono entrati a far parte della Fondazione regionale vittime di reato il Comune di San Possidonio, nel modenese, e l’Università di ParmaQuest’ultima una acquisizione particolarmente significativa, perché si tratta del primo ateneo che decide di entrare in Fondazione e, in assoluto, del primo socio che non coincide con un ente locale.

È stato inoltre approvato all’unanimità il bilancio preventivo per il 2019, con l’impegno di tutti i Comuni capoluogo a elevare la loro quota da 5.000 a 7.500 euro, mentre Bologna versa 10mila euro e la Regione che conferma i 150mila euro già erogati per il 2018. In totale, quindi, la Fondazione potrà contare il prossimo anno su oltre 220mila euro, quasi il doppio di quanto previsto a inizio 2018, per aiutare le vittime e le loro famiglie. 

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