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Tecnopolo biomedicale, nuovo cantiere e un master Unimore

Progetti ambiziosi per il Tecnopolo di Mirandola, dove si consoliderà anche il Biomedical Village. L'università promuoverà parallelamente il primo Master in Scienze regolatorie

Rinascere nel cratere del terremoto e allargarsi, per diventare un punto di riferimento internazionale della medicina personalizzata. È la storia del Tecnopolo di Mirandola, intitolato al suo "papà" Mario Veronesi, che ora si allarga grazie a investimenti da oltre 900.000 euro in grado di aprire un nuovo cantiere entro dicembre. Si consoliderà anche il cosiddetto biomedical village, con tanta formazione specializzata e un nuovo master Unimore in Scienze regolatorie che partirà l'anno prossimo. 

Realizzato dopo il sisma (ma era già montata prima del 2012 l'idea di un 'Centro per le competenzè) e inaugurato il 10 gennaio 2015, ora il Tecnopolo biomedicale della bassa modenese godrà di un ulteriore potenziamento e di un ampliamento che comprenderà due nuovi laboratori veri e propri a fianco dei tre già presenti, uno chimico e l'altro funzionale ai test di uso e sicurezza dei nuovi prodotti, così come spazi di coworking e per la realizzazione di prototipi al servizio delle aziende. Di fatto, spunteranno anche un nuovo incubatore per le startup, con uffici e altri cinque laboratori più leggeri dedicati.

L'investimento previsto è dunque di 900.000 euro, più della metà grazie a fondi stanziati dalla Regione. Aggiungono fondi il Comune di Mirandola e la Fondazione modenese Democenter, cui si aggiungono i contributi di Fondazione Cassa di risparmio di Mirandola, Confindustria Emilia area centro e Camera di commercio di Modena. Per la struttura, fino a oggi, sono stati investiti 4,25 milioni di cui 3,828 di risorse europee Por Fesr 2007-2013.

L'intervento rafforza l'offerta di attività e di servizi, anche grazie a un aumento significativo degli spazi che passeranno da 600 a 1.000 metri quadri. L'avvio dei lavori è previsto appunto entro il 31 dicembre 2018, con la prospettiva di terminarli nel 2019.

Ma accelera anche il biomedical village, per attrarre altri investimenti e rispondere meglio ad esigenze sanitarie oggi sempre più orientate alla medicina personalizzata e di precisione, "all'interno di un cluster di imprese biomedicali tra i più rilevanti nel mondo", è il ritornello oggi alla conferenza stampa in Regione con tutti i protagonisti tra cui la dirigente regionale Morena Diazzi al fianco di Confindustria Emilia, del presidente di Fondazione Democenter Gian Carlo Cerchiari, del sindaco di Mirandola Maino Benatti. Oltre al Tecnopolo, dove opera una ventina di ricercatori in senso stretto, sono nati e si stanno sviluppando a Mirandola i nuovi corsi di formazione post diploma e post laurea con un primo master dell'Università di Modena e Reggio Emilia in Scienze regolatorie. 

Il rettore Angelo Oreste Andrisano annuncia che "partirà nel 2019", appunto per rilanciare la competitività del settore attraendo giovani talenti e competenze scientifiche di alto profilo all'insegna di "una sanità sempre più centrata sulla persona". Commenta l'assessore alle Attività produttive e Ricostruzione post sisma Palma Costi: "La scelta di insediare un Tecnopolo in questo territorio ferito dal terremoto si è rivelata quanto mai azzeccata, perchè proprio ricostruendo le imprese e rilanciando l'innovazione abbiamo ritrovato e valorizzato la nostra identità. E ora, dopo meno tre anni di attività, la struttura rappresenta un polo assoluto di attrazione in ambito delle biotecnologie con un indiscutibile ruolo di primo piano, su scala nazionale e internazionale". Ora, insiste Costi, "deve continuare a crescere, con la scienza e l'innovazione, per garantire lo sviluppo del territorio, della buona occupazione e della cultura del lavoro".

(DIRE)

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