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Ammalati "da inquinamento", preoccupante aumento dei pazienti in terapia riabilitativa

Uno spaccato delle conseguenze dell'inquinamento atmosferico è fornito dal centro modenese Villa Pineta, che oltre alla struttura di Gaiato segue i pazienti anche nel capoluogo. Casi raddoppiati in pochi anni

I dati dell’inquinamento e le dirette conseguenze per la salute delle persone sono sempre più preoccupanti. Ad evidenziarlo sono gli specialisti del Poliambulatorio di Villa Pineta di Modena che registrano un aumento di pazienti tra i 60 e i 70 anni con problemi respiratori e che si sottopongono ad un trattamento riabilitativo. Pur mantenendo la sua operatività a Gaiato di Pavullo, nella sede dell'ex santorio, l’ospedale privato accreditato Villa Pineta sotto la direzione sanitaria della Dott.ssa Maria Teresa Nobile, ha voluto alcuni anni fa l’apertura a Modena di un centro che accompagnasse e seguisse da vicino i tanti “ammalati da inquinamento”. 

Dal 2012 ad oggi sono quasi raddoppiate le richieste di visite pneumologiche e in particolare quelle volte alla riabilitazione. Un dato preoccupante. Nel 2016 il Poliambulatorio registra 850 accessi di pazienti che hanno effettuato nell’ordine visite pneumologiche seguite da spirometrie, emogas analisi e saturazione notturna, riabilitazione respiratoria.  Nel 2017 gli accessi salgono a 1260 di pazienti che hanno richiesto ed effettuato i test e le attività sopradescritte. Inoltre si registra un aumento, rispetto all’anno precedente per polisonnografia (indagine strumentale per quantificare le apnee) e visite per sospetta OSAS (apnee notturne). Non lascia ben sperare il quadro del primo trimestre del 2018 di cui il totale delle visite è di 532 accessi.

Per saperne di più abbiamo intervistato Assunta De Biase, fisioterapista da 27 anni coordinatrice del Poliambulatorio al fianco della dott.ssa Carmela Cilione medico pneumologo, con il supporto della giovane fisioterapista Chiara Collioli. 

Cosa si intende per riabilitazione respiratoria?

"Talvolta confondiamo il suo significato associandola alla ginnastica Nulla di più  sbagliato. La riabilitazione respiratoria è un progetto individuale, specifico per ciascun paziente che ha l'obiettivo di rendere più immediato l'inserimento psicosociale dei pazienti affetti da patologie respiratorie. Non si tratta di esercizi fisici ma di tecniche mirate a riespandere le zone del polmone scarsamente ventilate,  alla pulizia delle vie respiratorie e al recupero funzionale. Il fisioterapista respiratorio non sostituisce il medico ma opera insieme a lui e con la collaborazione del paziente. Da non dimenticare il ruolo determinante per il fisioterapista respiratorio ai fini terapeutici e diagnostici degli esami strumentali quali: il test del cammino di 6 minuti (utilizzato per misurare la percentuale di ossigeno e la frequenza cardiaca per valutare la tolleranza allo sforzo ed eventuali desaturazioni significative)”.

Cosa spiegate al paziente?

“Ad ogni seduta della durata di un’ora,  al paziente vengono illustrate le tecniche respiratorie tramite anche l'utilizzo di ausili e come utilizzarli al proprio domicilio. Molto importate è il programma educazionale mirato al  riconoscimento e alla gestione della propria malattia.
Attraverso l'utilizzo corretto di aerosol terapia, spray e ossigeno terapia cercando di instaurare un rapporto empatico e di fiducia, in virtù del quale sentirsi meno soli nel percorso di cura e assistenza riabilitativa”.

Quanto è utile la formazione per chi fa riabilitazione?

“Dopo vent’anni non ci stanchiamo di seguire i corsi di aggiornamento per offrire un servizio che soddisfi i bisogni di salute. Avere l’umiltà di imparare e abbracciare stimoli nuovi sia indispensabili per crescere sia come professionisti sia come persone. L’umanità e il paziente rimangono sempre al primo posto”.

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