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A Modena si studiano gli EPC, un modello per l'efficientamento energetico

E’ stato sviluppato dal Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore in collaborazione con Aess. Sperimentato dal Comune di Modena, ora viene riconosciuto anche da Enea

Una soluzione modenese per l’applicazione dei Contratti di Prestazione Energetica (EPC) in ambito pubblico. Gli EPC sono strumenti largamente utilizzati nelle azioni di efficientamento energetico di impianti ed edifici privati: un soggetto finanziatore realizza l’intervento, il proprietario ottiene un vantaggio importante sul piano della riqualificazione e del risparmio energetico che, in parte, cede temporaneamente al finanziatore che in tal modo rientra dell’investimento effettuato.  
Secondo il settimo Rapporto Annuale ENEA sull’Efficienza Energetica, presentato a Roma, presso la Camera dei Deputati, si evidenzia come tutte le misure adottate nel settore dell’efficientamento, nel periodo 2011-2017, abbiano generato complessivamente risparmi energetici per 8 Mega Tep /anno di energia finale, pari a due miliardi e mezzo di euro risparmiati per minori importazioni di gas naturale e petrolio e a circa 19 milioni di tonnellate di CO2 in meno rilasciate in atmosfera.
Lo stesso rapporto precisa, però, che mentre il settore residenziale ha sostanzialmente raggiunto l’obiettivo atteso al 2020 e l’industria è circa a metà del percorso previsto, risultano ancora indietro trasporti e terziario. Quindi anche la Pubblica Amministrazione che pure, anche quest’anno, ha potuto contare su 62 milioni di euro di finanziamenti per interventi di efficientamento delle proprie strutture. 
Le ragioni di questo ritardo, che produce costi energetici e ambientali significativi, risiede anche e soprattutto nella difficoltà di applicazione normativa, in ambito pubblico, dei Contratti di Prestazione Energetica. 
La prof.ssa avv. Elisa Valeriani del Dipartimento di Giurisprudenza è stata chiamata a dare un contributo sul tema dello sviluppo del mercato dell’Energy Performance Contracts nel settore pubblico quale strumento giuridico privilegiato per le pubbliche amministrazioni. E’ l’avvio di una collaborazione tra il Dipartimento ed Enea che affianca la ricerca di soluzioni tecnico scientifiche con quelle giuridiche.
Nella sezione del Rapporto la prof.ssa Valeriani inquadra la natura giuridica dei contratti EPC nel contesto della complessa normativa dei contratti pubblici e individua una serie di fattori di “incertezza normativa” che stanno alla base della difficoltà di applicazione dell’EPC nel settore pubblico.
L’apporto scientifico è affiancato dalla collaborazione con l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile (AESS), che ha permesso di sviluppare un modello giuridico per l’applicazione dei Contratti di Prestazione Energetica nell’ambito delle Pubbliche Amministrazioni. Uno schema che ha visto come primo caso di attuazione l’appalto (aggiudicato nel 2016) per l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare del Comune di Modena nell’ambito del progetto europeo Elena gestito da AESS.
Ora il modello Modena è stato fatto proprio da Enea, che attraverso il quaderno tecnico ed il rapporto annuale lo ha individuato quale strumento “per il superamento dell’incertezza normativa sulla regolazione degli elementi essenziali del contratto” nell’ambito pubblico, facendone un punto di riferimento per le pubbliche amministrazioni italiane nel campo dei contratti di efficientamento energetico. 

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