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Ospedale di Baggiovara, a breve una nuova Risonanza Magnetica all’avanguardia

Sarà installata entro dicembre grazie all’impegno della Ferrari, dell’Ing. Piero Ferrari e di BPER Banca. Migliorerà la diagnosi e la ricerca nelle Neuroscienze e nella lotta al tumore alla prostata. Importante il contributo di UNIMORE per la ricerca

Il 13 marzo 1987, 31 anni or sono, al Policlinico di Modena venne istallata, per la prima volta in un ospedale pubblico, la Risonanza Magnetica da 1,5 tesla, acquistata e donata da Enzo Ferrari. Quella donazione permise alla Sanità Modenese di dotarsi di un’apparecchiatura che era, per l’epoca, il massimo disponibile, tanto da consentirle di diventare un punto di riferimento nazionale per la Neuroradiologia – che mosse i sui primi passi a Modena proprio grazie alla Donazione Ferrari - e, di conseguenza, per tutte le Neuroscienze.

Oggi come allora, la donazione dell’Ing. Piero Ferrari e della Ferrari contribuisce a potenziare la tecnologia a disposizione della Sanità della Provincia di Modena, questa volta insieme a BPER Banca e da UNIMORE. Grazie a questo sforzo congiunto l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena ha potuto acquisire una nuova Risonanza Magnetica da 3 tesla per l’Ospedale Civile di Baggiovara.

L’investimento complessivo, comprensivo di IVA, – tenendo conto del costo dell’apparecchiatura, dei lavori edilizi e degli oneri finanziari, cioè gli interessi legati alla rateazione di una parte dell’investimento aziendale – sfiora i 2 milioni e mezzo di euro. La Famiglia Ferrari ha contribuito, con 300.000 mila euro, la Ferrari S.p.A. con altri 300.000 euro. La BPER Banca ha partecipato con 300.000. A questa gara di solidarietà si è aggiunto il contributo di UNIMORE per la ricerca (350.000 euro) tramite un finanziamento dedicato del MIUR. L’AOU di Modena contribuirà con oltre 1 milione di euro tra impianti e lavori edilizi.

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Una macchina a 3 Tesla di recente concezione in particolare possiede caratteristiche hardware e di elaborazione dei segnali particolarmente performanti rispetto al passato e tali da consentire di effettuare studi avanzati degli esami acquisiti sia in campo clinico che di ricerca. Essa, inoltre, assicura l’esecuzione dell’esame in tempi relativamente brevi

“La nuova apparecchiatura – ha spiegato il prof. Pietro Torricelli, Direttore del Dipartimento Integrato di Diagnostica per Immagini – è uno strumento insostituibile per indagare e studiare la relazione tra l’attività di determinate aree cerebrali e le loro specifiche funzioni. Essa, soprattutto, ci consentirà una diagnosi più precoce ed accurata di molte malattie del sistema nervoso centrale in particolare di alcune forme di demenza, della sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e dell’epilessia. La nuova apparecchiatura, inoltre, consentirà di migliorare l’accuratezza diagnostica nella valutazione di molte patologie del cuore, dell’apparato urogenitale, in particolare nella diagnosi, stadiazione e monitoraggio del carcinoma della prostata, ed epatobiliare.”

Come, detto, uno dei principali utilizzi dell’apparecchiatura sarà quello legato alle Neuroscienze. “Grazie alla nuova 3 Tesla – ha commentato il dottor Stefano Vallone, Direttore della Struttura Complessa di Neuroradiologia – potremo valutare con maggior precisione la funzione di specifiche aree cerebrali, ad esempio motoria, sensitiva e di controllo del linguaggio. Queste in formazioni sono utili non solo nel campo della ricerca ma hanno anche un’applicazione pratica per salvaguardare queste aree in caso di intervento chirurgico. Importanti sono i campi di applicazione relativi all’integrità del midollo spinale, fondamentale in un ospedale dell’emergenza come quello di Baggiovara. Potremo poi supportare il percorso pre-operatorio e intra-operatorio della Neurochirurgia e il relativo follow-up del paziente”.

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