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Riorganizzazione dell'Anagrafe, sportelli nei quartieri aperti a turno solo un giorno a settimana

Da lunedì 30 settembre ognuna aprirà una volta a settimana, dalle 8.30 alle 12.30; due volte il Quartiere 3. Sperimentazione per due mesi per elezioni Regionali. Addio anche agli "spiccioli"

A turno da lunedì a venerdì, dalle 8.30 alle 12.30, sarà aperta una delle quattro anagrafi di quartiere (due volte quella più frequentata, al Quartiere 3). Con la riapertura dopo la pausa estiva e per fare fronte alle esigenze di certificati di residenza e alle altre operazioni necessarie per garantire il diritto di voto alle Regionali fissate al 26 gennaio, si sperimentano per due mesi nuovi orari per le anagrafi di quartiere.

Finora erano due le aperture settimanali per quartiere, ma solo su quattro giorni: il mercoledì erano chiusi tutti i servizi decentrati. In questo modo il comune punta sul servizio cinque giorni su cinque e, nello stesso tempo, riorganizza il personale interno per rafforzare l’anagrafe centrale di via Santi. Alle anagrafi di quartiere si possono rivolgere tutti i cittadini, indipendentemente dall’area della città in cui si abita.

Questo il nuovo prospetto delle aperture che entrerà in vigore lunedì 30 settembre: lunedì Quartiere 4 (via Newton 150/b); martedì Quartiere 2 (via Nonantolana 685); mercoledì Quartiere 3 (via Don Minzoni 121); giovedì Quartiere 1 (piazzetta Redecocca 1); venerdì di nuovo Quartiere 3. 

I nuovi orari si inseriscono nel quadro di una più generale riorganizzazione dei servizi demografici, che si orienta sempre di più verso l’utilizzo delle modalità on line e di punti diffusi sul territorio come la rete di edicole che aderiscono a “Io certifico”.

“Complessivamente – sottolinea Ludovica Carla Ferrari, assessora alla Smart city con delega ai Servizi demografici - oggi la rete anagrafica del Comune si compone dell’anagrafe centrale di via Santi (punto di erogazione delle carte d’identità elettroniche), delle quattro anagrafi di quartiere e delle 12 edicole, tutti punti dove è possibile avere certificati anagrafici con o senza marca da bollo, oltre ai servizi on line che consentono di ottenere certificati anagrafici vari. E sono allo studio ulteriori servizi per andare incontro alle esigenze dei modenesi, come l’ampliamento degli orari un giorno a settimana per agevolare lavoratori e lavoratrici”.

Si lavora, infatti, sulle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie con l’obiettivo di differenziare e moltiplicare gli accessi a vantaggio dell’utenza e riducendo i tempi di attesa anche offrendo un servizio comodo direttamente sul computer o lo smartphone, e impegnando il personale in modo più flessibile non solo in attività dirette di sportello, sempre più su appuntamento, ma anche nella gestione dei servizi via internet, ad esempio nell’erogazione di certificati online.

Addio agli spiccioli, cambiano le tariffe

Da martedì 1 ottobre si arrotondano per difetto le tariffe dei servizi anagrafici, dove il loro prezzo è di cifre che prevedono 1 o 2 centesimi. Ad esempio, i diritti di segreteria su atti esenti da bollo, che costavano 0,26 euro, ora costeranno 0,25, mentre i diritti di segreteria per atti in bollo, che costavano 0,52 euro, costeranno 0,50.

L’arrotondamento per difetto non vale per le tariffe che riguardano alcuni servizi (in quanto si pagano solo con bancomat o bonifico) come i diritti di segreteria per autorizzazioni all’affidamento e dispersione ceneri e quelli per autorizzazioni al trasporto e concessioni di loculi o altre operazioni cimiteriali. In questi casi il costo resta di 0,52 euro.

L’adeguamento tariffario, approvato con delibera dalla Giunta comunale, è determinato, infatti, dalle difficoltà nei pagamenti e nei resti con le monetine più piccole, di cui peraltro è sospesa la produzione, e diventeranno via via sempre più difficili da reperire. Con l’arrotondamento, il nuovo costo per il cittadino della carta d'identità cartacea passerà da 5,42 euro a 5,40 (di cui 0,25 per diritti di segreteria e 5,15 per diritti fissi) mentre quello della carta d'identità elettronica passerà da 22,21 euro a 22,20 (di cui 0,25 per diritti di segreteria, 5,16 per diritti fissi e 16,79 per costi di emissione e spedizione da versare all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato).

La delibera approvata stabilisce anche un prezzo per le ricerche storiche in anagrafe (15 euro) da pagare anticipatamente indipendentemente dall'esito della ricerca. Questo per disincentivare la prassi che si sta diffondendo di presentare richieste, che spesso comportano ricerche complesse nei registri di anagrafe e stato civile, per poi disinteressarsi dell'esito e rifiutandosi di pagare il corrispettivo dovuto.

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