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Ultimatum alla proprietà dell'ex Manfredini, dieci giorni per la bonifica

Ordinanza firmata dal sindaco Muzzarelli per la completa sicurezza dell’area, a partire dalla rimozione dei ristagni d’acqua

Dieci giorni di tempo, a partire da giovedì 3 ottobre, per provvedere alla rimozione dei copiosi ristagni d’acqua e adottare tutti gli altri interventi necessari alla completa sicurezza dell’area. È ciò che prevede per l’ex Direzionale Manfredini l’ordinanza contingibile e urgente firmata dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, dopo mesi di diffide, sopralluoghi e sollecitazioni, allo scopo di “porre in essere ogni adeguato intervento volto ad evitare fenomeni di degrado urbano, occupazioni abusive e situazioni di pericolo per l'ordine pubblico e l'integrità fisica della popolazione”.

I proprietari dell’edificio - il fondo immobiliare Numeria - se non vogliono incorrere nella sanzione massima di 480 euro e nelle eventuali conseguenze penali, devono provvedere “alla rimozione di tutti i copiosi ristagni d'acqua attualmente presenti nell'edificio e nelle pertinenze; adottare specifiche misure di contenimento volte ad evitare, in futuro, ulteriore ristagno di acque; provvedere alla pulizia, disinfestazione e sfalcio dell'area; assicurare interventi adeguati ad evitare intrusioni moleste, bivacchi, atti vandalici, accumulo di rifiuti e/o comunque fenomeni tali da determinare degrado urbano, occupazioni abusive, nonché situazioni di pericolo per l'ordine pubblico, l'integrità fisica della popolazione e la sicurezza urbana realizzando interventi idonei ad evitare accessi non autorizzati dalla proprietà; adottare qualsiasi altra azione e/o effettuare qualsiasi altro intervento volto alla completa messa in sicurezza dell'area, intendendosi, in tal senso, anche garantirne la completa visibilità esterna ed interna”.

Il provvedimento del Comune fa riferimento, in particolare, agli articoli 13 e 14 del nuovo Regolamento di Polizia urbana dedicati a "Sicurezza e manutenzione degli edifici e delle aree", così come ad "Aree ed immobili dismessi o oggetto di occupazione abusive" che prescrivono gli obblighi a cui sono assoggettati proprietari, locatari e concessionari di beni immobili per mantenere i fabbricati, le loro pertinenze e le aree in condizioni di decoro e sicurezza.

Dopo aver ricordato gli esposti e le richieste d’intervento dei residenti, l’attività di controllo svolta alla Polizia municipale nel quartiere (84 specifici servizi mirati al presidio dell’area e otto sopralluoghi con altrettante segnalazioni per la presenza di frequentatori abusivi), la diffida del 2018 e gli interventi successivi, fino ai sopralluoghi con i tecnici dell’Asl e dell’Ambiente effettuati in luglio e a fine agosto, l’ordinanza afferma che “sussiste la reale necessità di contrastare tale fenomeno di degrado e insicurezza” e ci siano quindi le “condizioni di contingibilità strettamente correlate alle peculiarità di tempo e di luogo che caratterizzano il protrarsi di un reale aggravamento della situazione di degrado, incuria e pericolo potenziale che il presente provvedimento intende contrastare, e di urgenza strettamente correlate alla forte attualità delle esigenze di contenimento del disagio e del senso di insicurezza dei cittadini”.

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