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Maltempo, un piano straordinario per il monitoraggio dei ponti

La Provincia di Modena ha avviato un piano per la sicurezza stradale che coinvolgerà ponti e viadotti al fine di avere un quadro aggiornato dello stato di salute delle infrastrutture

Dopo le recenti ondate di maltempo e le piene dei fiumi, la Provincia di Modena ha avviato un piano di controlli straordinari sulla base di un nuovo protocollo  tecnico di monitoraggio dei  ponti e viadotti.  L’obiettivo è quello di  avere un quadro sempre aggiornato ed esaustivo dello stato di salute delle infrastrutture viarie della rete stradale provinciale e di individuare tempestivamente quelle situazioni considerate potenzialmente rischiose per il transito veicolare e per i corsi d'acqua che attraversa.

La recente ondata di maltempo ha riportato alla ribalta il tema della sicurezza delle strade e della loro piena funzionalità - afferma  Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena- in questo contesto diventa quindi fondamentale che i nostri ponti siano in perfetta efficienza. Per queste ragioni –continua Tomei- abbiamo avviato un grande piano di monitoraggio delle strutture presenti sulla nostra rete stradale. Queste opere sono da sempre sotto stretta osservazione e manutenzione, grazie al costante ed efficace lavoro dei nostri tecnici, tuttavia –conclude Tomei- abbiamo deciso di intensificare questa azione adottando un nuovo protocollo di osservazione, analisi ed intervento, che prevede la redazione periodica di report dettagliati e l'evoluzione temporale di eventuali anomalie o degradi.

Il piano straordinario coinvolge oltre 30 persone, tra funzionari, tecnici e operai e partirà nelle prossime settimane. Nonostante non ci siano situazioni a rischio, l'intenzione è quella di intervenire tempestivamente su quelli ritenuti maggiormente attenzionati, anche reperendo risorse regionali o nazionali.

Dopo la tragedia del ponte Morandi di Genova – riprende Tomei – abbiamo inviato tempestivamente al ministro Toninelli l'elenco dei primi 31 ponti sui quali occorre intervenire, ma non abbiamo ancora ricevuto le risorse per poterlo fare, tanto che sui alcuni di essi, non potendo attendere, sono state impegnate risorse interne. Abbiamo bisogno di essere messi nelle condizioni di operare al meglio, noi la nostra parte la facciamo, attendiamo un segnale dal Governo

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