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Una nuova vita fuori da Modena per le capre "adottate" dalla Municipale

Sono una ventina e verranno accolte in strutture della Rete degli animali liberi. Ora se ne occupa la Polizia municipale. Pur sane, non possono entrare in aziende agricole

Troveranno casa nelle prossime settimane, in alcune strutture della Lombardia e della Toscana che fanno parte della Rete dei santuari degli animali liberi, le 21 capre che da alcuni mesi vengono seguite dalla Polizia municipale di Modena. Il loro destino pareva essere quello dell’abbattimento, dopo che le autorità sanitarie avevano valutato che non potessero più rimanere allo stato brado nella zona a nord della città.

A quel punto, insieme agli esperti del centro fauna selvatica del Pettirosso, il Comune con la Polizia di prossimità e l’intervento dei servizi che si occupano del Benessere animale, ha definito un percorso diverso. Agli animali, comunque sani, pur se non utilizzabili a fini produttivi o per l’alimentazione, verrà applicato il microchip e a quel punto potranno essere accolti nelle strutture attrezzate per ospitare animali da allevamento che non possono entrare in aziende agricole.

Il primo nucleo di capre, infatti, è cresciuto libero nell’area della discarica e senza le necessarie tutele sanitarie. Poi nei mesi scorsi sono nate diverse caprette e a quel punto la questione è stata posta all'attenzione dell’Asl e, quindi, si è individuato il percorso. Alcuni giorni fa gli operatori della Polizia municipale hanno sistemato la ventina di animali all’interno di una recinzione per consentirne un migliore controllo e la loro registrazione in vista del trasferimento che ne evita l’abbattimento.

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