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"Minacciato e lasciato a casa dopo la malattia", protesta Si Cobas alla GM Carrozzeria

Questa mattina il presidio davanti all'azienda com il quale il sindacato autonomo ha denunciato la situazione in cui si trova il proprio referente all'interno della ditta di Camposanto: "Strategia per indurre il lavoratore alle dimissioni"

Stamane il SI Cobas è tornato a protestare davanti ai cancelli della GM Carrozzeria di Camposanto, già teatro nei mesi scorsi di mobilitazioni da parte del sindacato autonomo. La rivendicazione ruota intorno alla vicenda lavorativa e personale di Nadeem T. M., delegato e referente sindacale dei cobas all'interno dell'azienda, che da un anno a questa parte sarebbe vittima di quello che viene definito un "vero e proprio stalking occupazionale", fatto di vessazioni da parte dei responsabili della ditta.

Le accuse mosse da Si Cobas sono molto dure: "Nademm ha subito la stroncatura del suo percorso di crescita professionale attraverso un brutale demansionamento, al pari di un apprendista: un suo collega di lavoro è stato incaricato di sorvegliarlo e minacciarlo anche fisicamente, fatto verificatosi più volte. Sono poi seguite prestestuoe contestazioni e provvedimenti disciplinari senza fondamento, rese vane dalla perizia con la quale è in grado di svolgere le sue mansioni, o annullate per insussistenza dei fatti.

Il sindacato riferisce che dopo un anno dall'inizio di questa situazione, il lavoratore ha iniziato a soffrire di sbalzi di pressione e di forti mal di testa: ripercussioni fisiche che si sono trasformate in uno stato di malattia certificato dal medico. Il dipendente è stato ritenuto idoneo a rientrare solo dopo quattro mesi, con una leggera limitazione circa i pesi da maneggiare sul posto di lavoro.

Il reintegro però non è avvenuto. Spiegano dal SI Cobas: "L'azienda, utilizzando strumentalmente la certificazione medica, si è rifiutata di farlo rientrare in servizio. Una condotta che ha superato ogni limite e sicuramente i limiti di legge, dichiarando che “solo per lui”, che già ha svolto varie mansioni compatibili con il suo stato, e che da ultimo svolgeva mansioni di responsabile di reparto, non ci sono mansioni idonee, e ha disposto per Nadeem una sospensione dal lavoro per sei mesi, cioè fino alla data della prossima visita presso il medico competente".

Per gli autonomi, dunque, si configura una violazione dei diritti garantiti per legge ai lavoratori: "E' evidente che se passasse questo principio saremmo di fronte ad una nuova frontiera per quanto riguarda la possibilità di licenziamento di un lavoratore sindacalizzato; infatti, una semplice malattia di medio periodo, renderebbe possibile l'espulsione di tutti i lavoratori scomodi, che si trovino in condizione di debolezza temporanea o con qualche inabilità. Pertanto chiediamo l'intervento non solo delle istituzioni preposte alla salute del cittadino, a quelle che vigilano sulla legalità dei comportamenti aziendali, magistratura compresa, ma anche a tutte le altre sigle sindacali, perchè se passasse questo principio, tutti i lavoratori potrebbero essere distrutti nel corpo e nello spirito per poi essere posti in condizione di licenziamento".

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