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Virus. Le scuole in regione restano chiuse, studenti a casa fino al 7 marzo

Il confronto con la comunità scientifica ha indirizzato in questo senso, nonostante una lunga attesa nel comunicare la scelta. Misura valida in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Ferme anche le università

Per il ritorno alla normalità si dovrà attendere. Il Consiglio dei Ministri ha valutato le diverse istanze presentate dai territori, ma soprattutto le raccomandazione del mondo scientifico e ha scelto la via più prudente. In Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado sarà prorogata fino al 7 marzo prossimo, mella speranza di poter tornare sui banchi da lunedì 9 marzo.

La decisione è maturata già da tempo, anche a seguito dell'innalzamento di rischio globale valutato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. La comunicazione è attesa a breve in una conferenza stampa, ma è stata anticipata dal Prediente Stefano Bonaccini sui suoi canali social.

Bambini e ragazzi a casa - dai nidi fino alle università - per un'altra settimana, in modo da coprire quel periodo di 14 giorni che corrisponde al tempo di incubazione del coronavirus COVID-19. Una misura di precauzione che non deve tuttavia allarmare le famiglie, dal momento che il contagio al momento sembra - per quanto in crescita - essere limitato ai focolai già noti.

"Ci eravamo prefissi di rimetterci prima alle valutazioni del Comitato Tecnico Scientifico - che oltre all’Istituto superiore di sanità è stato potenziato con l’interessamento dei presidenti delle Società scientifiche competenti per materia sul Coronavirus -, così come di attendere l’indicazione del Governo che garantisse una omogeneità degli interventi. Riteniamo però di dover già ora dare questa prima comunicazione per dare modo alle famiglie di potersi organizzare in vista dei prossimi giorni", ha commentato Bonaccini, che ha poi aggiunto: "Al termine dell’incontro con il Governo, riuniremo l’Unità di crisi regionale per definire tutti gli aspetti del provvedimento del Governo e di quelli eventualmente da adottare in sede locale".

La scelta inevitabilmente scontenterà molti, soprattutto chi come i presidenti di Regione Veneto ed Emilia Romagna, Zaia e Bonaccini, spingeva per un rapido ritorno alla normalità, ma anche le tante famiglie che vivono con estrema difficoltà questo periodo di inattesa vacanza dei figli. E' tata scelta la via della prudenza.

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