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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Già 35 vittime sulle strade modenesi, drammatica crescita in appena un anno

Dati davvero trammatici quelli riassunti dall'Osservatorio regionale. Poco meno della metà sono automobilisti

Incidenti stradali mortali in aumento in tutta la regione, con un picco importante a Modena. La situazione odierna, seppur fotografata da dati ancora provvisori, è preoccupante ed ha visto, dopo un inizio di anno positivo, una recrudescenza negli ultimi mesi. Lo osserva Mauro Sorbi, il Presidente dell'Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale, presentando le recenti statistiche aggiornati alla fine di agosto.

IIn totale in Emilia-Romagna sono state 202 persone decedute nei primi otto mesi del 2019, a fronte delle 190 nello stesso periodo del 2018. E’ possibile fare anche alcune considerazioni a livello provinciale.  Bologna scende da 47 persone decedute nel 2018 a 43 nel 2019, rimanendo comunque il territorio provinciale più colpito, davanti a Modena che sale da 23 a 35.  Anche Ravenna e Forlì – Cesena sono in crescita rispettivamente da 19 a 24 e da 18 a 33, risultando quest’ultimo l’incremento più significativo. Per le restanti province si evidenziano piccole variazioni in calo.

L’utente più coinvolto negli incidenti mortali è sempre l’automobilista che, con un trend in leggera crescita (da 77 a 84 vittime), costituisce il 41% del totale. Seguono i motociclisti che salgono da 46 a 58, (29%). Questo fenomeno, purtroppo, si ripete ogni anno quando, con l’arrivo della bella stagione, diventa più agevole muoversi sulle due ruote sia per gli spostamenti quotidiani e sia per raggiungere le località turistiche per le serate di evasione e divertimento durante i fine-settimana.

In calo i pedoni da 36 a 30 (14%). Stabili i ciclisti che calano, con 19 vittime per entrambi i periodi (9%).

Da notare anche l’aumento degli autisti di mezzi pesanti che salgono da otto a undici vittime, evidenziando un problema crescente per questi tipi di veicoli, spesso al centro della scena per le conseguenze negative in termini di danni e ritardi alla circolazione, in maggior parte dovuto al mancato rispetto della distanza di sicurezza.

Le cause principali degli incidenti

ALCOL - Segnaliamo il continuo aumento di incidenti mortali alcool correlati . Guidare sotto l’influenza di alcol e stupefacenti incrementa il rischio di incidente del 35,9 volte e da recenti statistiche risulta che qualsi il 50% degli incidenti stradali mortali abbia proprio come concausa l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti. La novità è che il fenomeno colpisce prevalentemente la fascia di età over 40, mentre si è ridotto quello delle cosiddette “stragi del sabato sera”.

MANCATO RISPETTO DELLA DISTANZA DI SICUREZZA - Il mancato rispetto della distanza di sicurezza è un’altra causa di incidentalità. Circa il 45% degli incidenti in autostrada (dati definitivi 2018) vedono coinvolti veicoli commerciali e sono innescati da tamponamenti. Segnaliamo che il nostro Codice non riesce ancora a quantificare la distanza di sicurezza obbligatoria e viene addebitata l'infrazione di “insufficiente distanza di sicurezza” solo dopo che è avvenuto un tamponamento e le Forze dell'Ordine hanno verificato che la distanza era insufficiente.  Così si va avanti all'infinito senza mai prevenire i tamponamenti.

DISTRAZIONE - La distrazione è causa o concausa di comportamenti che creano incidentalità; oltre l’81%. Ci sono tre grandi cause di distrazioni alla guida. Distrazioni manuali: tutte quelle azioni che non ci fanno tenere saldamente il volante con due mani come: maneggiare sigarette, navigatori, rasoi, trucchi, usare un cellulare, bere bibite o mangiare; Distrazioni visive: tutte quelle azioni che ci fanno allontanare lo sguardo dalla strada come: guardare il navigatore, leggere un sms, cercare qualcosa; Distrazioni cognitive: tutte quelle azioni che ci fanno perdere la concentrazione alla guida come: pensare a problemi, ripassare mentalmente un discorso, organizzare la giornata.

ABITUDINARIETA’ DEL PERCORSO -  Altro particolare di non poco conto è l’abitudinarietà al percorso che porta ad un “distacco” della attenzione alla guida e ad una (falsa) sicurezza psicologica sulla “conoscenza” del percorso che ci induce ad una minore attenzione”, in particolare gli autisti dei mezzi pesanti. 

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