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Violenza, ogni giorno due donne medicate nei Pronto Soccorso della provincia

I dati 2018 dell'Osservatorio modenese parlano di ben 600 casi gestiti nelle strutture ospedaliere e un preoccupante aumento rispetto al passato

Nei primi dieci mesi del 2018 sono state 261 le donne vittime di aggressione che si sono rivolte al pronto soccorso del Policlinico di Modena; a questo dato si aggiunge quello registrato, nei primi sei mesi di quest'anno, nel resto della rete ospedaliera provinciale (Baggiovara compreso) dove i casi sono stati 339. Il quadro provinciale parla quindi di ben 600 done vittime di violenza in questo anno, vale a dire due ogni giorno. Ed ovviamente si tratta solo dei casi più gravi di un fenomeno sommerso molto preoccupante.

I dati sono stati presentati  dall'Osservatorio modenese sulla violenza contro le donne ha raccolto i numeri dei servizi sanitari dell'Ausl e dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Modena. Dall'analisi dei numeri di questi ultimi anni, in linea con quelli del 2018, emerge un incremento degli accessi provocati da violenze all’interno della famiglia e un calo di quelli per violenze praticate da estranei; la fascia di età più colpita riguarda le donne dai 35 ai 44 anni; il 70% degli accessi sono donne italiane.

Disponibili anche i dati sulle violenze sessuali: il Policlinico di Modena, nei primi dieci mesi del 2018, ha gestito 14 casi di violenza sessuale contro donne maggiorenni; otto i casi nel 2017, 17 casi nel 2016 e 19 casi nel periodo 1 febbraio–31 dicembre 2015, anno in  cui è stata avviata all'accettazione ostetrico-ginecologica del Policlinico di Modena la procedura che prevede la centralizzazione nella struttura di tutti i casi di violenza sessuale gestiti dalle strutture sanitarie pubbliche della provincia di Modena. Per quanto riguarda la rete dei Consultori familiari dell'Ausl di Modena, nel primo semestre del 2018 sono state 78 le donne che hanno chiesto una consulenza psicologica per violenza (179 accessi nel 2017). Il Centro Ldv-Liberiamoci dalla Violenza, attivato sempre dall'Ausl per l’accompagnamento al cambiamento di uomini autori di violenza, ha registrato, dalla sua attivazione nel 2011, il trattamento di 282 casi. Attualmente gli uomini in trattamento sono 46.

«L'aumento dei dati delle violenze domestiche - commenta Caterina Liotti, consigliera provinciale con delega alle Pari opportunità - è molto preoccupante essendo la casa il luogo dove, invece, le donne dovrebbero essere più al sicuro. Credo sia un segnale molto evidente di come ci siano ancora rapporti di potere molto disequilibrati all’interno della coppia e di come ancora non si faccia sufficiente educazione sentimentale e relazionale ai giovani affinché non facciano confusione tra i gesti d'amore e quelli del possesso e controllo. Questi ultimi - aggiunge Liotti - quando sistematici sono da riconoscere come azioni di violenza psicologica che spesso sfociano anche nella violenza fisica; occorre proseguire donne e uomini, istituzioni e associazioni insieme nelle azioni di sensibilizzare l'opinione pubblica, a partire dalle scuole, per prevenire ogni forma di violenza sulle donne oltre a potenziare i servizi e le azioni di contrasto perché le donne devono sapere che non sono sole». 

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