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Attualità Fiorano Modenese / Salse di Nirano

Ricerca sulla fauna locale, alle Salse di Nirano nascerà il "tunnel dei suoni"

Un curioso progetto sviluppato dall'Università di Torino ha permesso un monitoraggio delle specie presenti nella riserva, cui seguirà la realizzazione di un percorso "sonoro" riservato ai visitatori del parco

Questa mattina, venerdì 20 luglio 2018, presso la Sala Riunioni del Palazzo Uffici Tecnici di Fiorano Modenese, si è svolta la conferenza stampa per presentare gli esiti del progetto di monitoraggio della fauna autoctona delle Salse di Nirano, svolto in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Fiorano Modenese e con l’Ente Parchi Emilia Centrale, finanziato dal Gruppo System. E’ stato inoltre presentato il progetto del ‘tunnel dei suoni’, come applicazione degli esiti della ricerca.

Sono in intervenuti il sindaco Francesco Tosi, l’assessore all’ambiente Riccardo Amici, il dr. Livio Favaro, il dr. Marco Gamba dell’Università di Torino e, per il progetto del tunnell, Aida Morelli, di ArcLab,.

Il gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università degli Studi di Torino si è specializzato nello studio della fauna all’interno delle aree di interesse naturalistico. In particolare, il dott. Livio Favaro del Laboratorio di Zoologia e Biologia Marina, si è dedicato allo sviluppo di sistemi per il monitoraggio acustico passivo della fauna, con l'obiettivo di sviluppare uno strumento tecnologicamente avanzato, ma non invasivo e privo di impatto ambientale, per lo studio della diversità biologica delle specie di vertebrati presenti sul territorio nazionale.

Per farlo l’Università di Torino ha chiesto la collaborazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha altri gruppi di ricerca avviati nella Riserva Regionale delle Salse di Nirano, insostituibile laboratorio e campo di studio per gli scienziati di diverse discipline riguardanti la terra, i fenomeni del sottosuolo, la flora, la fauna.

Sono stati installati, in zone della Riserva dove ci fossero meno possibilità di inquinamento sonoro da parte dell’uomo, strumenti per le registrazioni acustiche, praticamente invisibili, acquisendo informazioni circa la presenza, l’abbondanza ed il comportamento delle specie, la stagionalità, in quali orari del giorno, il disturbo provocato dall’uomo (ad esempio il rumore degli aerei che interrompe il canto degli uccelli) studiandole nel loro ambiente naturale. In alcuni casi, con le tecnologie messe in campo, è stato possibile arrivare sino al riconoscimento dei singoli individui presenti all’interno di un determinato territorio e confrontare il loro comportamento vocale in funzione del contesto ambientale e dei diversi livelli di pressione antropica.

L’elaborazione è avvenuta grazie alla nuova disciplina della soundscape ecology e a specifici algoritmi, studiati dal Centro di Competenza sul Calcolo Scientifico, Centro di ricerca interdipartimentale dell’Università di Torino.

Affinché questo studio non rimanga chiuso nel cassetto o si limiti al pur importante circuito scientifico, l’amministrazione comunale ha espresso la volontà di realizzare un tunnel, di alcuni metri, in un percorso che collega Cà Rossa con il camminamento delle Salse, nel quale ascoltare i suoni degli animali, quasi 70 specie, che popolano la Riserva, buona parte di quelle dei mammiferi e uccelli tipiche della fascia collinare dell'Appennino settentrionale.

E’ un ‘tunnel dei suoni’ che ha il ruolo di educare al silenzio e all’ascolto, per rendere poi capaci i visitatori di porsi all’ascolto anche nelle altre zone della Riserva.

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