Vignola, partono i lavori per la nuova stazione ferroviaria
Una nuova stazione ferroviaria con parcheggi gratuiti, attività commerciali e aree pulite e riqualificate. Così hanno preso il via i lavori a Vignola
Hanno finalmente preso il via i lavori alla stazione ferroviaria di Vignola. Nel dettaglio i lavori riguarderanno il risanamento ambientale dell’area della stazione ferroviaria di Vignola e per la realizzazione di nuovi posti auto.
Si inizierà con la pulizia dell’area e con l’abbattimento dei ruderi senza alcun interesse, mentre gli edifici storici saranno tutelati, al fine di mettere a disposizione fin da subito più parcheggi gratuiti nei pressi della futura stazione.
“Partiremo innanzitutto con i lavori per la rimozione dei cumuli di rifiuti e dei ruderi già valutati privi di interesse culturale dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna- afferma vicesindaco Angelo Pasini- Saranno anche tagliati gli arbusti di ailanto (una specie vegetale infestante), cresciuti lungo il tratto iniziale della ciclopedonale di via Nazario Sauro. A seguire – prosegue Pasini – saranno realizzati i nuovi posti auto.
Ma il progetto che l’amministrazione ha in mente per quest’area è ben più grande e si può iniziare ad apprezzare da questi primi rendering elaborati dallo Studio Fontana e Fontana Architetti di Modena.
Sono previsti 4.470 metri quadrati di area pedonalizzata, 1.450 metri quadrati di area verde, 2.190 metri quadrati per attività commerciali, 62 posti auto a raso e 197 posti auto interrati, per 259 posti auto complessivi.
Ma il progetto non si ferma qui, Vignola pensa in grande e infatti è stato anche conferito un incarico di progettazione per collegare via Sanzio con l’Ospedale e la futura stazione ferroviaria, con la previsione di avviare i cantieri per la nuova strada con pista ciclopedonale e parcheggi “in linea” già nel prossimo anno 2020.
Il nuovo collegamento viario permetterà di decongestionare il traffico intorno all’Ospedale e di rivitalizzare delle aree oggi in degrado perché ubicate al termine di strade senza sbocco e con scarsa illuminazione.