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Primo Soccorso in pillole

Primo Soccorso in pillole

A cura di EmergencyRoom.it

«Ho preso una storta giocando a calcetto»: distorsioni e lussazioni, ecco cosa fare

Che cosa prevede il primo soccorso in questi due eventi traumatici? Fondamentalmente si tratta di mettere in atto due semplici azioni: immobilizzazione dell'articolazione e raffreddamento dell'infiammazione

«Buongiorno, mi sono “storto” il piede giocando a calcetto».
Non avete idea di quante persone si presentino al pronto soccorso lamentando questa strana patologia, che scientificamente prende il nome di distorsione. Per comprendere meglio ciò che accade in questa frequente situazione, conosciamo meglio la struttura dei nostri arti.

Le gambe e le braccia sono costituite da ossa, classificate come “ossa lunghe” cioè costituite da due epifisi (i capi ossei) e da una diafisi (il segmento che unisce i due capi). Le varie ossa sono articolate tra di loro grazie a strutture appunto dette articolazioni; per garantire l’integrità e il funzionamento delle articolazioni, esistono strutture chiamate “legamenti”. Immaginate delle corde resistenti ma allo stesso tempo elastiche, che saldamente adese alle due epifisi, impediscono ai due capi ossei di allontanarsi. Il tutto permettendogli però un naturale movimento. Inoltre le strutture muscolari permettono i movimenti volontari e allo stesso tempo garantiscono solidità e resistenza alle articolazioni.

Ora immaginiamo di applicare una forza a un’articolazione, tale per cui i due capi articolari compiono un movimento innaturale, cioè non congruo al normale funzionamento dell’arto. Il classico esempio è quello del piede che compie una eccessiva rotazione lungo il suo asse longitudinale, provocando l’infiammazione dell’articolazione tibio-tarsica, cioè la caviglia.

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Il meccanismo appena descritto prende il nome di distorsione, e i sintomi che la accompagnano sono quelli caratteristici dell’infiammazione; avremo infatti dolore, gonfiore, arrossamento, impotenza funzionale e perfino calore dovuto alla vasodilatazione e iperperfusione locale. Il tutto ben localizzato alla caviglia.

Ma cosa succede se il trauma è talmente importante da provocare l’allontanamento e lo spostamento permanente dei due capi articolari?
In questo caso si parla di lussazione, vera e propria emergenza ortopedica che richiede un veloce trattamento detto “riduzione”, che consiste nel riportare i rapporti ossei articolari alla normalità.

Che cosa prevede il primo soccorso in questi due eventi traumatici?
Fondamentalmente si tratta di mettere in atto due semplici azioni: immobilizzazione dell’articolazione e raffreddamento dell’infiammazione.

Per la prima è sufficiente mantenere l’arto immobile nell’attesa dei soccorsi; è sconsigliabile trasportare autonomamente la persona in pronto soccorso, ma quando viene presa questa decisione è opportuno ridurre al massimo i movimenti dell’articolazione colpita.

Per quanto riguarda l’infiammazione, non esiste azione migliore dell’applicazione locale di ghiaccio, possibilmente non a diretto contatto con la cute, ma separato da questa con una semplice garza o fazzoletto (per evitare ustioni da freddo).

Il freddo contribuirà ad alleviare il dolore, e allo stesso tempo ostacolerà il meccanismo della vasodilatazione, causa del gonfiore e di tutti i sintomi dell’infiammazione.

Il soccorso professionale
Tutti i mezzi di soccorso sanitario in Italia sono dotati di “immobilizzatori per arti”. Ne esistono di due tipi, quelli rigidi e quelli a decompressione. I primi sono adatti a traumi di arti allineati, mentre i secondi si adattano perfettamente alla forma che l’arto lesionato ha assunto successivamente al trauma, immobilizzandolo nella posizione di reperimento. Inutile dire che in caso di lussazioni o fratture siano più adatti quelli a decompressione rispetto a quelli rigidi.

Il ghiaccio, pur essendo un presidio “basico”, rimane sempre la miglior terapia anche per i soccorritori professionali. I farmaci antidolorifici, compatibilmente con l’intensità del dolore e con le competenze o qualifiche dei soccorritori, devono sempre essere presi in considerazione già sul territorio.
Le categorie più utilizzate sono i fans (ad esempio Ketorolac) oppure, in casi estremi, oppiacei come la Morfina.

Lo staff di EmergencyRoom.it
Responsabile sanitario Dott. Michele Musiari

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