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A cura di Simone Grillini

Aquaman – La recensione

Un film trash con una scrittura approssimativa ed una regia sottotono. Voto: 5

“La vita, come il mare, trova il modo di unire le persone.”

Arthur Curry è il figlio dell’unione tra un umano e la regina del regno sottomarino Atlantide e per questo motivo è il legittimo re. Nonostante ciò a lui non interessa il trono finché suo fratello, attuale sovrano, decide di dichiarare guerra alla superficie. A questo punto Arthur, noto come Aquaman, inizia una battaglia per Atlantide.

Il cinecomic è il sesto film dedicato alla DC Extended Universe, un universo condiviso che sta avendo non pochi problemi come dimostrato dalle precedenti pellicole e che continua ad averne ancora adesso. Il lungometraggio presenta diversi buchi di sceneggiatura e diversi errori sempre di scrittura che intaccano fortemente la credibilità di ciò che sta succedendo. La storia raccontata non è stata trattata al meglio e il più delle volte non intrattiene. A dirigere il film è stato chiamato in causa James Wan, abile regista conosciuto principalmente per Saw-l’enigmista e Insidious, e proprio per questo motivo ci si aspettava una pellicola degna del suo nome. Purtroppo, però, la sua regia non è all’altezza delle aspettative. Infatti adotta sempre le solite tipologie di inquadrature che il più delle volte risultano anche confusionarie. Tenendo quindi conto del fatto che il lungometraggio segue per tutta la sua durata le stesse sequenze, a lungo andare, diventa sempre più noioso e prevedibile. Nemmeno la colonna sonora si salva appieno alternando momenti ben coesi con altri inadeguati. Allo stesso modo la CGI (computer grafica) non è ben fatta e ciò non è un problema da poco considerando che la maggior parte della scene hanno richiesto l’utilizzo degli effetti speciali.

Al contrario, suggestive e particolari sono le scenografie adottate ed i costumi utilizzati, come quello di Aquaman ripreso dai fumetti senza renderlo ridicolo. Anche il cast composto da attori noti come Jason Momoa, Amber Heard e Willem Dafoe hanno interpretato discretamente i loro rispettivi ruolo, anche se non è sufficiente per salvare tali personaggi a causa di una caratterizzazione non eseguita al meglio. Altro punto a favore è nella fotografia che ha smesso definitivamente con i soliti toni dark dei film precedenti passando ad uno stile più colorato e vivace.

“Aquaman” è un lungometraggio che presenta numerose pecche cadendo il più delle volte nel ridicolo e nel trash. Purtroppo la DC nemmeno stavolta riesce trovare la retta via e si allontana sempre di più dai suoi diretti rivali “Marvel”.
 

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