“Bisogna lavorare per non essere rieletti.”

Dopo 8 anni gli eventi di “Benvenuto presidente!”, Giuseppe Garibaldi vive una vita serena e tranquilla in montagna insieme a Janis e sua figlia. Purtroppo per lui, a Janis gli manca la vita turbolenta della politica e per questo motivo decide di lasciarlo per andare a lavorare al Quirinale. A questo punto Garibaldi pur di riconquistarla torna a Roma per ricoprire il ruolo di presidente del consiglio.

A 6 anni di distanza dall’uscita di “Benvenuto presidente!”, Claudio Bisio torna nelle vesti di Giuseppe Garibaldi con un film satirico, divertente e riflessivo. La storia narrata è semplice, ma funzionale e si collega perfettamente al suo predecessore. Inoltre, a parte qualche forzatura, riesce a divertire ed intrattenere il pubblico per tutti i suoi 97 minuti. Molto bene anche la sceneggiatura che riesce a raccontare al meglio le varie vicende, e la particolare, ma ottima colonna sonora adottata. La vera sorpresa della pellicola è il modo in cui le varie sequenze sono state mostrate. Infatti capita di rado in una commedia italiana vedere un montaggio così frenetico e ben fatto allo stesso tempo che, nonostante non sia un lungometraggio d’azione, funziona perfettamente. Altro punto lodevole è la regia della coppia Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi che ha eseguito un lavoro ammirevole ed innovativo nel campo del cinema italiano.

I vari personaggi sono stati caratterizzati molto bene e fin da subito si crea empatia con il protagonista Giuseppe Garibaldi. Inoltre sono evidenti i numerosi riferimenti alla politica italiana ed all’attuale situazione che sta vivendo. Claudio Bisio è sempre convincente ed impeccabile nelle sue interpretazioni, ma bene anche Sarah Felberbaum che ha sostituito Kasia Smutniak nel ruolo di Janis.

“Bentornato presidente” è il seguito perfetto della pellicola del 2013 che riesce a divertire ed intrattenere pienamente il pubblico, lasciando anche un messaggio molto significativo alla nostra società.