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A cura di Simone Grillini

Bohemian Rhapsody – La recensione

Un buon biopic che cinematograficamente non si distingue da tanti altri, ma riesce ad emozionare per merito delle straordinarie musiche originali dei Queen. Voto: 7

Per tutta la serata non sapevo se capivano qualcosa di quello che dicevo e poi... cantavano tutti. Erano migliaia! Tutti che cantavano a te.

Il film racconta di come il gruppo dei Queen sia divenuto dall’essere una band cittadina ad una leggenda che ha segnato molte generazioni. In particolar modo si concentra sul personaggio di Freddie Mercury e della sua ascesa al successo.

“Bohemian Rhapsody” è una pellicola molto amata e chiacchierata che ha letteralmente sbancato al botteghino ottenendo persino una candidatura come miglior film drammatico ai “Golden Globe 2019”. A questo punto viene naturale chiedersi se il lungometraggio si possa considerare un capolavoro o meno. Seppure sia una discreta pellicola, cinematograficamente non si può dire che sia perfetta perché, oggettivamente, presenta diverse pecche sia a livello di scrittura che di narrazione. Infatti la sceneggiatura in più occasioni è approssimativa e, in diversi casi, il film sembra voler seguire una strada per poi cambiarla per seguirne un’altra. In questo modo mostra tanto, ma approfondendo poco. La storia raccontata coinvolge, ma presenta una narrazione troppo discontinua passando da una prima parte molto veloce ad una seconda più lenta fino ad una terza altrettanto sbrigativa.

Nonostante questo, il lungometraggio è stato tanto amato dal pubblico e il motivo è presto detto. La pellicola riesce ad emozionare in varie scene per merito della straordinaria musica originale della band. D’altro canto i Queen hanno fatto la storia realizzando molti brani in grado di far sognare tutt’ora molta gente. Proprio per questo motivo riproporle in un lungometraggio di poco più di due ore non può far altro che entusiasmare il pubblico. In aggiunta a ciò la regia e il montaggio spiccano maggiormente nelle varie scene cantate, valorizzando al meglio quei momenti già di per sé di forte impatto. Infine da lodare è, senza alcun dubbio, l’interpretazione da parte del cast: da Lucy Boynton a Gwilym Lee, da Ben Hardy a John Deacon ed allo stesso Rami Malek. Quest’ultimo, nel ruolo del protagonista, nonché leader della band, è stato eccezionale ed è anche per merito suo, oltre che al trucco e agli ottimi costumi adottati, se si pensava di star di fronte quasi al vero Freddy Mercury. Infatti Rami Malek ha ripreso le tipiche movenze del cantante rendendo il tutto ancora più reale e per tale ragione non si può che complimentarsi con l’attore di origini egiziane per la sua performance da Oscar.

“Bohemian Rhapsody” è un film che oggettivamente non si può considerare un capolavoro, anzi si poteva fare di meglio, ma ciò non toglie al fatto che sia riuscita a far breccia nel cuori di molti fan e non solo. Le numerose scene cantate sono rappresentate nel miglior dei modi e chiunque non può che emozionarsi nell’ascoltare le musiche di una band rivoluzionaria.

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