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A cura di Simone Grillini

Hellboy – La recensione

Un film coraggioso, ma pieno di difetti. Voto: 4,5

"Siamo minacciati da tutti e comunque tu mi accogli."

Hellboy è un detective del B.P.R.D. che ha come scopo di proteggere la Terra da creature sovrannaturali. All’arrivo della strega Nimue, lui dovrà vedersela con l’avversario più potente di sempre ed affrontare il proprio passato.

Reboot della trilogia mai conclusa del regista premio Oscar Guillermo del Toro che con le sole due pellicole da lui dirette nel 2004 e nel 2008 stava trattando il personaggio di Hellboy in una maniera affascinante e profonda. Con questa nuova trasposizione cinematografica si cambia totalmente registro. Neil Marshall ha voluto portare in sala un Hellboy in una veste del tutto nuovo con una vena decisamente più comica e più splatter. Su quest’ultimo punto è importante soffermarci perché tale scelta è stata molto coraggiosa e se fosse stata ben inserita avrebbe potuto dare un impatto molto forte al pubblico. Purtroppo le scene splatter sono spesso gratuite e non richieste tali a cadere il più delle volte nel ridicolo.

La storia di base aveva un ottimo potenziale e poteva svilupparsi in molti modi interessanti, ma è inutile dire che tutto ciò non è avvenuto. Purtroppo la pellicola presenta dei grossi problemi di ritmo e non solo. Infatti la prima parte di film va a rilento soffermandosi su sottotrame irrilevanti e noiose, mentre tutto ciò che accade nella seconda metà avviene di fretta senza approfondire alcunché. Inoltre i vari personaggi principali e secondari, ed ovviamente anche il villain, non hanno alcun spessore e a fine visione si ci dimentica quasi subito della loro esistenza. Hellboy è l’unico ad aver avuto un minimo di caratterizzazione, ma non sufficiente per affezionarci a lui, seppure l’interpretazione del nostro caro Jim Hopper di Stranger Things ovvero David Harbour sia stata di tutto rispetto. Tutto ciò è avvenuto a causa di una sceneggiatura totalmente inadeguata.

Il film ricorda molto i B-movie sia nell’animo che nello stile adottato a partire da una CGI (computer grafica) incredibilmente scadente. Probabilmente tale scelta alquanto discutibile è avvenuta a fronte di un budget relativamente basso per un Blockbuster del genere (50 milioni di Dollari).

Nonostante ciò la regia di Neil Marshall non è scabrosa ed è studiata abbastanza bene. Inoltre si notano anche diverse citazioni alle 2 precedenti pellicole di Guillermo del Toro ed alcune sono davvero ben pensate.

Questo “Hellboy” doveva essere l’inizio di una serie di film che probabilmente non avranno mai luce a causa di risultati al botteghino piuttosto scarsi. In fin dei conti della pellicola di Neil Marshall si apprezza solo il coraggio di aver cercato di portare in sala un qualcosa diverso, ma purtroppo a causa dei numerosi difetti rendono tale lungometraggio una noia pazzesca e totalmente incapace di intrattenere.

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