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A cura di Simone Grillini

Il ritorno di Mary Poppins – La recensione

Un remake camuffato da sequel che subisce inevitabilmente il confronto con il suo predecessore. Voto: 6

«Tutto è possibile, perfino l'impossibile.»

Michael Banks è diventato un uomo adulto e ha messo su famiglia. Purtroppo sua moglie è morta da poco rimanendo, così, solo con i suoi tre figli. Inoltre, il signor Wilkins, nonché direttore della banca, inizia le procedure per il pignoramento della sua casa. Tutte queste faccende mettono a dura prova Michael che, seppur conta del sostegno della sorella Jane, si allontana sempre più dai propri figli. All’arrivo di Mary Poppins le cose cominciano a prendere una piega diversa. 

Il lungometraagio più che un sequel sembra un vero e proprio remake perché la storia narrata è molto simile al suo predecessore. Facendo un confronto con il primo film, “Mary Poppins”, Michael Banks riprende il ruolo di George Banks, Jane Banks ricalca quello della madre, Winifred Banks, e il lampionaio Jack sostituisce lo spazzacamino Bert che, purtroppo, nessuno di loro riesce a reggere il confronto, nonostante una discreta interpretazione. Quelle poche parti innovativi che si distinguano, come l’inserimento di un villain, non fortificano la storia trattata. Allo stesso modo anche le musiche non sono minimamente dello stesso impatto, anzi, purtroppo, dopo la sua visione nessuna canzone rimane in testa e quando si parla di una pellicola musicale questo non è un problema da poco. Inoltre, proprio a causa di ciò, il lungometraggio non riesce ad intrattenere appieno e ci sono diversi momenti abbastanza noiosi. A contribuire tutto ciò sono i vari personaggi che non riescono a creare particolare empatia col pubblico.

Nonostante ciò bisogna anche riconoscere i suoi pregi nelle varie coreografie adottate nelle scene di canto e le numerose, forse fin troppe, citazioni al primo capitolo del 1964. La sceneggiatura, tutto sommato, non presenta particolari buchi di trama e la regia di Rob Marshall è lineare. Un punto degno di lode è l’animazione, perfettamente coesa e funzionale con i vari personaggi reali, e la fotografia, vivace e colorata. Infine anche i diversi costumi utilizzati sono ottimi nel mondo alla quale il lungometraggio ci pone davanti.

“Il ritorno di Mary Poppins” è un film per famiglie che può piacere ai più piccoli e, dato che punta molto sul fattore nostalgia, potrebbe accontentare anche coloro che sono cresciuti con la pellicola del 1964. Purtroppo, però, non regge le aspettative desiderate e, nonostante i suoi pregi tecnici, delude non poco.

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