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A cura di Simone Grillini

Rocketman – Meglio di “Bohemian Rhapsody”?

Un film ben riuscito che riesce a rappresentare al meglio la vita di Elton John tramite la sua musica. Voto: 7,5

Non hai paura di non essere bravo, ma di provare emozioni”

Reginald Dwight è un giovane e timido pianista che vive in una famiglia molto problematica. Il ragazzo si rifugia dalle proprie questioni nella musica e ciò lo porta a diventare una star internazionale conosciuto da tutti con il nome di “Elton John”.

Dopo il successo di “Bohemian Rhapsody”, Dexter Fletcher torna alla regia di un nuovo biopic di un celebre cantante. Il modo con cui ha voluto raccontare la vita di Elton John è totalmente diverso rispetto a quello scelto con i Queen. Infatti tale pellicola è un vero e proprio musical dove Elton racconta la sua vita tramite le sue canzoni, una scelta azzardata e particolare, ma pienamente azzeccata e riuscita.

La regia di Dexter Fletcher è veramente lodevole e a tratti simbolica ed allo stesso modo anche le coreografie adottate sono ben studiate. Inoltre molto spesso sono le sole immagini a parlare ed a emozionare e quando il tutto è condito con la musica di Elton John è impossibile non raggiungere il cuore di ogni spettatore.

Taron Egerton riesce perfettamente ad interpretare il cantante britannico in ogni sua sfaccettatura. Bene anche Jamie Bell e Richard Madden nei corrispettivi ruoli di Bernie Taupin e John Reid. È per merito delle loro ottime interpretazioni e di una buona scrittura di tali personaggi che quest’ultimi sono riusciti nello scopo di entrare in contatto con il pubblico.

La storia raccontata è molto interessante ed emozionante che funziona perfettamente nella prima parte di film. Durante la seconda metà, sebbene la pellicola continui ad essere godibile, si percepisce una maggiore fretta nel voler concludere il tutto. Infatti alcuni risvolti di trama ed alcune relazioni avrebbero meritato un approfondimento migliore rispetto a quello riservatosi.

Dexter Fletcher ha fatto, senza alcun dubbio, un passo avanti rispetto al suo precedente lavoro, “Bohemian Rhapsody”, e si è visto in “Rocketman” una maturazione registica. Proprio per tale ragione è caldamente consigliata la visione del lungometraggio per tutti gli amanti del cantante britannico e dei musical, ma non solo.

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