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Cronaca

Il turismo premia l'aceto balsamico tradizionale. 4 mila visitatori in un anno all'Acetaia Comunale di Modena

I numeri sono da record infatti si contano che in 52 fine settimana di apertura vi sono stati 446 visitatori istituzionali, 7 litri di Balsamico Tradizionale assaggiati, 37 volontari della Consorteria di Spilamberto al lavoro

Numeri da record quelli registrati dall'Acetaia del Comune di Modena, con quasi 4 mila visitatori in un solo anno (3.893 per la precisione). I visitatori arrivano da ogni parte d'Italia, molti sono stranieri ed è in crescita l'afflusso dei modenesi che vogliono saperne di più sul “loro” aceto. I numeri però non finiscono qui infatti in 52 fine settimana di apertura vi sono stati 446 visitatori istituzionali, 7 litri di Balsamico Tradizionale assaggiati, 37 volontari della Consorteria di Spilamberto al lavoro.

CHI SONO I VISITATORI DELL'ACETO? Le visite arrivano principalmente dal nord Italia, ma con presenze significative anche dal centro e dal sud; molto numerosi gli stranieri e in crescita persino i modenesi, che apprezzano la “loro” Acetaia e ne vanno fieri. Sono i soci della Consorteria di Spilamberto che rendono possibili le visite: nel corso del 2016 è prevista la formazione di 10 nuovi collaboratori per garantire ricambi, sostituzioni ed affiancamenti, portando il numero dei volontari coinvolti da 37 a 45/47.

LA STORIA DELL'ACETAIA. L'Acetaia, creata nel 2003 nel sottotetto del Palazzo Comunale, a cura della Consorteria dell'Aceto balsamico tradizionale di Modena, ospita tre batterie: due più piccole, da sei botticelle ciascuna, che hanno preso i nomi dai fiumi Secchia e Panaro e una da dieci botticelle intitolata alla Torre Ghirlandina. Il progetto è nato anche per dare risposta alle richieste di numerose delegazioni che durante le visite alla città desiderano informarsi sulle tradizioni locali e in particolare sull'aceto: in questo anno sono stati ben 446 visitatori istituzionali.

Le tre batterie di botti hanno cominciato a produrre l'aceto cosiddetto "affinato" nel 2015, mentre per un aceto che possa fregiarsi dell'aggettivo "extravecchio" si dovrà aspettare almeno il 2028. L'Acetaia ospita anche tre grandi botti barrique, le botti madre da 100 e 200 litri che servono ad alimentare le batterie e che hanno preso il nome di Rezdore, e diversi oggetti legati alla cultura dell'aceto, tra cui quattro tragni, i tradizionali vasi in terracotta smaltata per conservare l'aceto.

COME VISITARE. Le visite, solo guidate e su prenotazione, sono il venerdì alle 15.30 e alle 16.30, il sabato e la domenica alle 10.30, alle 11.30, alle 15.30 e alle 16.30. Per la prenotazione e l'acquisto del biglietto singolo (2 euro) è possibile rivolgersi allo Iat di Piazza Grande (tel. 059/2032660).

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