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Cronaca Riolunato / Via Groppo

Riolunato, sequestrata la diga: "Rifiuti speciali smaltiti in modo inappropriato"

Dopo gli esposti di Legambiente Modena la Procura indaga Enel. Dai sopralluoghi è anche emerso che 5 mila metri cubi di limi sono stati sversati su un campo agricolo

Il responsabile del cantiere di Enel Greenpower  nella diga di Riolinato, nell’Appennino modenese, è stato oggi deferito all’autorità giudiziaria locale per “gestione non autorizzata di rifiuti” . Lo rende noto il Corpo forestale dello stato spiegando che, a seguito di alcuni esposti pervenuti sia alla Procura della Repubblica che alllo stesso Cfs (da Legambiente), aveva avviato un’intensa attività di accertamento sui lavori in corso presso il bacino idrico gestito da Enel, per verificare i vari aspetti inerenti il progetto di adeguamento della diga.

L’attenzione degli investigatori si è focalizzata subito sulla gestione dei materiali sedimentati nell’invaso, a monte della barriera di Riolunato. Dai sopralluoghi effettuati dalla Forestale è emerso che oltre 5.000 metri cubi di limi ed argille sono stati smaltiti su un campo agricolo nei pressi della diga. Oltre a quelli sversati nello Scoltenna. Successivamente il Nucleo investigativo ha anche appurato che tali materiali erano da classificarsi come ‘fanghi di dragaggio’ e quindi Enel avrebbe dovuto ‘gestirli’ a tutti gli effetti come rifiuti speciali. E non smaltirli nei campi e nel fiume sottostante. Mancando l’autorizzazione prevista dalla legge le forze dell’ordine hanno quindi eseguito il sequestro dell’area e dei rifiuti, provvedimento che è stato successivamente convalidato dalla Procura di Modena. Quindi è scattata la denuncia. Le indagini comunque proseguono ancora, per verificare la regolarità di tutte le autorizzazioni necessarie per l’esecuzione dei lavori tuttora in corso.

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