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Cronaca San Cesario sul Panaro

Alberi ammalati, abbattuti stamattina i 12 bagolari della discordia

A San Cesario il rischio di crollo delle alberature ha portato la Provincia a forzare la mano e non attendere i tempi lunghi della Soprintendenza, che aveva chiesto ulteriori approfondimenti. Ora il Comune studierà nuove plantumazioni

A S.Cesario sul Panaro sono stati abbattuti 12 alberi ammalati situati nel centro abitato lungo la strada provinciale n. 14, in viale Vittorio Veneto. L'operazione è stata eseguita, mercoledì 22 gennaio, da una ditta incaricata dalla Provincia. L'intervento è stato deciso per motivi di sicurezza, allo scopo di  scongiurare l'eventualità di crolli improvvisi di questi alberi di notevoli dimensioni, in una zona molto frequentata da auto, ciclisti e pedoni. 

Come hanno evidenziato le perizie tecniche raccolte dall'ente sullo stato di salute delle piante, tutte esemplari di bagolaro, sono state attaccate da tempo da due funghi (Ganoderma e Perenniporia), vere e proprie "carie del legno", che provocano il progressivo rinsecchimento e deperimento fisiologico, senza possibilità di recupero. Gli stessi esperti hanno raccomandato un intervento di abbattimento prima della ripresa vegetativa. Ora la Provincia avvierà con il Comune il confronto sulle modalità di riqualificazione del tratto, compresa la messa a dimora di nuove alberature.

Non erano però mancate le polemiche. Nel corso del 2016 il Comune di S.Cesario aveva presentato alla Soprintendenza un progetto di riqualificazione di viale Vittorio Veneto che prevedeva l'abbattimento degli esemplari di bagolaro (lo stesso tecnico incaricato dal Comune ne aveva prescritto la rimozione per la tutela della pubblica incolumità) e la contestuale ripiantumazione. La Soprintendenza, con una nota dell'ottobre scorso, aveva chiesto un supplemento di indagini che, però, il successivo approfondimento condotto dagli esperti incaricati dalla Provincia ha dimostrato non necessario in quanto tutti gli elementi oggettivi confermavano le condizioni precarie dei 12 esemplari. Pertanto la Provincia, lo scorso 20 dicembre, aveva comunicato alla Soprintendenza di non poter attendere i tempi lunghi necessari alla conclusione della procedura autorizzativa in corso tra la Soprintendenza stessa e il Comune di S.Cesario, e di non poter rinviare l'intervento per ragioni di sicurezza. Una forzatura che non era piaciuta agli ambientalisti.

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