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Cronaca Nonantola

Celebrazione del patrono San Silvestro presso la pieve di San Michele Arcangelo

Oltre a San Geminiano, l'Arcidiocesi Modena-Nonantola festeggia anche San Silvestro I Papa. I due patroni si sono uniti quando le due diocesi vennero fuse nel 1986. Si festeggerà presso la pieve di San Michele Arcangelo, presieduta dall'Arcivescovo

Mercoledì 31 dicembre sarà grande festa per tutta l’Arcidiocesi: oltre alla fine dell’anno civile e alla gioia per l’inizio di uno nuovo, l’Abbazia di Nonantola celebra la solennità del suo patrono, san Silvestro I Papa, compatrono dell’Arcidiocesi, le cui spoglie sono custodite nella Basilica Abbaziale, a cui è dedicata. Essendo ancora chiusa al culto l’abbazia, la celebrazione si svolgerà nella pieve di San Michele Arcangelo
Nel 1986, al momento della fusione delle Diocesi di Modena e di Nonantola all’interno di una nuova entità ecclesiastica, denominata arcidiocesi di Modena-Nonantola, san Silvestro è stato affiancato a san Geminiano come compatrono della neonata Arcidiocesi. La ricorrenza sarà presieduta dal nostro arcivescovo abate, mons. Antonio Lanfranchi

ORARI DELLE CELEBRAZIONI SOLENNI:
alle ore 16.45 Secondi Vespri solenni capitolari presieduti dal priore del Capitolo, canonico Alberto Zironi, con la partecipazione dei canonici del Capitolo e dei fedeli.
Alle ore 17.30 solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Arcivescovo Abate.
Durante la processione d’ingresso della Santa Messa, il priore porterà il braccio reliquiario del Santo Papa (reliquiario che fa parte del Tesoro Abbaziale) col quale, all’inizio della celebrazione, mons. Lanfranchi impartirà la benedizione su tutto il paese di Nonantola. 

IL PALIO DELL'ABATE, LE ANTICHE TRADIZIONI CRISTIANE NEL MODENESE. L’offertorio sarà animato dai figuranti del Palio dell’Abate, antico popolo della Partecipanza Agraria, in vesti d’epoca medievale. Oltre alle offerte per il banchetto eucaristico, saranno donati a mons. Arcivescovo i prodotti della terra della Partecipanza ed il cero pasquale. Questo dono ricorda una tradizione molto antica secondo la quale, il 31 dicembre di ciascun anno, il popolo della Partecipanza rendeva grazie all’Abate per la concessione delle terre, il cui laudemio era fissato in un grasso vitello e in alcuni doppieri di cera nuova. 

IL CORO DELLA CAPPELLA MUSICALE ABBAZIALE. Nella parte conclusiva della celebrazione si eleverà a Dio l’antico canto del Te Deum, inno di ringraziamento che tutta l’Arcidiocesi in presenza del suo pastore rivolge come ringraziamento a Cristo Signore per i doni ricevuti durante il corso dell’anno. Alla celebrazione prenderanno parte tutte le principali autorità civili e militari del paese, i responsabili delle Associazioni locali di volontariato ed i Decorati Pontifici. Il canto nella celebrazione sarà affidata al Coro della Cappella Musicale Abbaziale, diretto dal maestro Paolo Zoboli e al Coro di Redù, diretto dal maestro Stefano Moreali.

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