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Cronaca

Lotta alla Sla, speranze concentrate in due progetti di ricerca modenesi

L'Associazione Aisla fa il punto sulla terribile malattia e celebra i 20 anni della propria attività, con una serata benefica al Teatro Storchi. Intanto preoseguono le ricerche di Unimore e Ausl su complessi proteici e rapamicina

Avanzano i due progetti di ricerca sulla Sla attivati a Modena. Lo segnala l'associazione Aisla, che a breve celebrerà i suoi 20 anni di attività e risultati conseguiti, nell'assitenza così come sotto il profilo scientifico. A proposito di ricerca, si parte dal progetto coordinato da Serena Carra, del dipartimento di Scienze biomediche, metaboliche e neuroscienze dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Il gruppo di lavoro coinvolto, in particolare, ha recentemente identificato un complesso proteico che contribuisce a rallentare il decorso di patologie gravi, come appunto la Sclerosi laterale amiotrofica, in modelli cellulari e nella drosophila melanogaster, il moscerino della frutta. A breve si passerà ad una fase sperimentale piu' avanzata. 

Restando nel campo dei test, il secondo progetto, coordinato dalla dottoressa Jessica Mandrioli del dipartimento integrato di Neuroscienze dell'Ausl di Modena, riguarda invece una sperimentazione clinica multicentrica che in tempi brevi potrebbe fornire informazioni rilevanti circa l'azione biologica e clinica di un farmaco, la Rapamicina, nella lotta alla Sla medesima. In modelli cellulari e animali la Rapamicina, un immunosoppressore, si è rivelata in grado di promuovere la rimozione delle proteine alterate e di agire sopprimendo la risposta infiammatoria neurotossica che caratterizza le malattie neurodegenerative. La Rapamicina non è mai stata testata in pazienti colpiti da Sla e, appunto, lo studio modenese consentirà di valutare dosaggi, tollerabilità, effetti biologici e clinici del farmaco sui pazienti. 

Cosi', con una festa in programma la sera del 5 novembre al teatro Storchi, Aisla mira a fare il punto su questi primi vent'anni di lavoro e sulle sfide di prospettiva. Attualmente i malati di Sla seguiti al Centro multidisciplinare per le malattie del motoneurone del dipartimento Integrato di Neuroscienze sono 200, di cui la metà residente a Modena e provincia: tutti hanno a disposizione servizi che l'associazione gestisce direttamente nella propria sede, e "le strutture di Modena sono punto di riferimento anche per assistiti e famiglie provenienti da fuori provincia e fuori regione", ricordano gli addetti ai lavori. 

Se anche l'incasso del 5 servirà a finanziare le attività dell'associazione, Giancarlo Ferrari, presidente di Aisal Modena, assicura in generale: "C'è tutto il nostro impegno a rendere migliore la vita dei malati e c'è tutta la nostra determinazione nel sostenere il lavoro e la passione dei ricercatori".

(DIRE)

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