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Cronaca

Caso nutrie, Lav attacca il Dl competitività del senatore Stefano Vaccari

Le nutrie sono di nuovo al centro delle discussioni della nostra provincia. La Lav invita i propri aderenti ad un email bombing contro il Dl competitività del senatore modenese PD Stefano Vaccari

Dall'alluvione le nutrie sono diventate protagoniste della nostra provincia. Dopo i casi più o meno accesi di accanimento contro le nutrie e dopo la messa sotto accusa di questi animali, è uscita ieri la notizia di un senatore modenese del Pd, Stefano Vaccari, finito nel mirino della Lav, che invita i propri aderenti a un mail bombing nei suoi confronti, per l’emendamento che fa rientrare le nutrie tra le specie della fauna selvatica non protette. L’emendamento al Dl competitività, a prima firma del senatore Vaccari, ha ottenuto voto favorevole nelle Commissioni Ambiente e Industria del Senato. 

Dalla LAV non prendo lezioni sulla biodiversità - si difende il senatore Stefano Vaccari - con affermazioni strampalate sugli scenari futuri, dopo l'approvazione di una modifica alla Legge 157/1992 che tutela la fauna autoctona tra la quale, purtroppo, era finita anche la nutria. Sottolineo, purtroppo, perché anche il vecchio Parlamento europeo prima di decadere aveva approvato un regolamento per contrastare la diffusione delle specie alloctone invasive e che dovrà essere adottato solo formalmente dal nuovo Consiglio. Le specie alloctone invasive sono una vera e propria minaccia alla biodiversità che, secondo le stime europee, ha anche un costo di 12 miliardi di euro per i danni causati. Il provvedimento europeo mette in primo piano la prevenzione a livello comunitario e nazionale di ogni stato membro, con l'obbligo di intervenire per eradicare il problema. Ogni Paese dovrà individuare i sistemi di sorveglianza e piani di azione, con un forum scientifico indipendente che supporterà i singoli comitati nazionali. Una decisione importante che viene dopo anni nei quali gli scienziati avevano lanciato l'allarme. Il "Piano nutrie" della provincia di Modena non ha prodotto i risultati sperati, tant'è che si contano a milioni gli euro di danni tra i quali è bene annoverare, purtroppo, anche i danni provocati dalle tane di animali, quale concausa del collasso arginale avutosi presso la frazione San Matteo sul fiume Secchia che ha prodotto l'alluvione del 17 gennaio scorso. A confermarlo la relazione tecnico-scientifica sulle cause del collasso dell'argine redatta dalla commissione formata appositamente dalla Regione. La LAV e gli altri che si scagliano contro la modifica approvata coerente con la normativa europea, si assumano la responsabilità di andare a sostenere le loro ragioni davanti ai sindaci e ai cittadini di Bomporto e Bastiglia”. 

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