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Cronaca Corso Duomo, 34

Il Vescovo: "Domenica di lavoro? Si perde il valore della famiglia"

Lanfranchi: "Non perdere differenza tra giorno di lavoro e giorno di festa". Festa Santo Patrono: "Lo spostamento della data sarebbe un danno alla coesione sociale"

"Credo sia sbagliato trasferire le feste patronali alle domeniche più vicine: rappresentano un danno alla coscienza comune di appartenenza". Così il Vescovo di Modena Mons. Antonio Lanfranchi a margine della conferenza stampa di presentazione del messaggio alla città che verrà pronunciato in Duomo martedì 31 gennaio in occasione della festa del Santo Patrono San Geminiano: "I modenesi sono estremamente legati a questo santo - ha detto Lanfranchi - Un eventuale spostamento della data sarebbe un danno alla coesione sociale e alla tradizione". Il Vescovo è andato a tutto campo e ha difeso la domenica dall'attacco delle liberalizzazioni: "Stiamo attenti a non perdere la differenza tra giorno di lavoro e giorno di festa - ha ammonito Lanfranchi - Lavorassimo sette giorni su sette andremmo verso una società individualista che fa saltare il valore della damiglia: ognuno deve avere la possibilità di ritagliarsi tempo per il riposo e la famiglia. Poi, credo ci voglia anche dell'equilibrio: non credo ci sia nulla di male nell'andare a fare compere la domenica in famiglia".

MESSAGGIO ALLA CITTA' - "È opportuno cogliere l'opportunità della crisi per attivare in noi la speranza di una crescita, non solo economica, ma a livello antropologico culturale". Questa l'introduzione del messaggio alla città del Vescovo in occasione della Festa di San Geminiano. "È vero che i tempi sono cattivi - ha ricordato Lanfranchi - ma dobbiamo fare leva sul fatto che la realtà è in sé positiva in quanto iscritta nel Creato: essa non si rivela così automaticamente, ma solo a chi accoglie la sfida, prende sul serio le domande che pone e non retrocede davanti alle urgenze del vivere". Secondo il Vescovo, "serve quindi far emergere gli aspetti positivi di questa realtà: quali sono i percorsi per un cambiamento positivo? Occorre seguire percorsi di vita virtuosa, cambiando stile all’insegna della solidarietà, purificando in primo luogo il nostro cuore. La condivisione deve diventare uno stile di vita quotidiano. Fondiamo la ricerca dei segni positivi anche nella consapevolezza di essere popolo, con la volontà di dare ciascuno il proprio contributo. Viene poi la ricerca di nuove forme di impegno: il coraggio di intraprendere nuove strade - ha concluso Lanfranchi - anche per darsi nuove regole che assicurino a tutti una vita dignitosa e lo sviluppo delle proprie capacità a beneficio dell’intera comunità".

 

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