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Cronaca Sacca / Via Alessandro La Marmora

Immigrazione, nuovo appalto Cie: lavoratori in stato di agitazione

La società che subentra alla Misericordia nella gestione del Cie di Modena avrà un taglio del 60% alle risorse. I sindacati: “Se la situazione non cambia più di metà dei dipendenti perderà il posto”

Dal primo luglio 2012 la società L’Oasi di Siracusa prenderà in gestione il Centro di Identificazione ed Espulsione di Modena, fino ad oggi in carico alla Misericordia. Non ci sarebbe nulla di male in un cambio al vertice, se la nuova società non avesse stabilito un taglio drastico delle risorse a disposizione, meno 60% rispetto ai fondi impiegati dalla Misericordia.

COSTI - Gli ospiti del Cie, se prima avevano diritto a 75 € al giorno tra vitto, alloggio e personale dedicato, dal I luglio si dovranno accontentare di un monte di 30 € a testa. I sindacati di categoria  Cgil FP, Filcams e Nidil e FP/Cisl denunciano la gravissima situazione che si verrà a creare: 25 dipendenti su 40 perderanno il posto, senza nessuna garanzia di essere mai riassorbiti dalla ditta subentrante e senza poter godere degli ammortizzatori sociali dedicati, perché molti sono assunti a progetto.

CARICO DI LAVORO - Ma non è solo questo il problema: chi rimarrà sarà per forza costretto a sopportare un carico di lavoro esagerato, inoltre, sottolineano i sindacati, “il servizio erogato nel Cie è un servizio delicato, che ha a che vedere con persone che già vivono una condizione di sofferenza – sostengono Fabio De Santis (FP/Cgil), Andrea Santoiemma (Filcams/Cgil), Veronica Marchesini (Nidil/Cgil) e Cesare Tommasini (Cisl/FP) – con questo tipo di appalto si rischia di inasprire le condizioni lavorative, di mettere ulteriormente sotto pressione chi svolge quotidianamente le attività assistenziali ed alberghiere; inoltre manifestiamo forti dubbi che con queste tariffe si possano applicare integralmente i contratti di primo e secondo livello”. 

PROTESTA - I dipendenti del Cie si difendono come possono, proclamando lo stato di agitazione e chiedendo, tramite le rappresentanze sindacali, una nuova gara d’appalto: non è possibile che il ministero conceda con sistematicità formule di appalto al massimo ribasso, che comportano un inevitabile peggioramento delle condizioni lavorative. I lavoratori del Cie di Modena non si arrendono: se la situazione non cambierà, combatteranno con ogni arma a disposizione.

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