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Cronaca

Arianna e Fabio, due fumettisti modenesi protagonisti della Biennale d'arte per Expo

Saranno ben due i giovani artisti modenesi chiamati a presentare le loro opere alla Biennale di Expo. I due fumettisti affronteranno i problemi della modernità, Arianna si concentrerà sul picacismo, mentre Fabio sulla nostalgia del quotidiano

 Tra i 17 giovani artisti che parteciperanno con le loro opere alla Biennale per Expo a Milano ci sono anche 2 giovani fumettisti modenesi, Arianna Farricella di 24 anni e Fabio Bonetti di 34 anni. I due fumettisti selezionati  direttamente dal settore Politiche giovanili della città di Bologna, a seguito della loro precedente partecipazione a Bilboulbul potranno esporre presso la Fabbrica del Vapore dal 22 Ottobre al 22 Novembre. 
 
IL PICACISMO RITRATTO DA ARIANNA, IL DISTURBO DI INGERIRE MATERIALI NON COMMESTIBILI. Arianna Farricella, presenterà 4 tavole ispirate alla ricerca fotografica di Sophie Calle, The color Diet, e al picacismo: un particolare disturbo ossessivo che consiste nell’ingestione di materiali non commestibili. Nei disegni di Farricella queste due componenti si esprimono in senso parossistico, portando all’esasperazione i contenuti del racconto: la protagonista viene ritratta nell’atto di spiegare la sua arte ad una giornalista che resta impassibile di fronte all’esplicazione di ciò che non è solo un processo estremo di rielaborazione dell’arte, quello, appunto, dell’ingestione dei colori e del successivo imbrattare la tela con i propri rigurgiti, ma una vera e propria malattia.
 
FABIO RACCONTA LA QUOTIDIANITA', IN FUMETTO DOVE SI INCONTRANO NOVITA' E NOSTALGIA.  Fabio Bonetti, anch’esso selezionato a seguito delle sue diverse partecipazioni a Bilbolbul, presenterà 4 tavole rieditate da una precedente pubblicazione per il collettivo bolognese Ernestvirgola. Il suo fumetto è un monologo interiore che ritrae il percorso di un anziano intento a vagare per la città dialogando con un ignoto interlocutore su tematiche quali cibo, quotidianità e rapporto con la tecnologia. Le tavole rispecchiano quello che è il lavoro di Bonetti che prende sempre a protagonista un personaggio attempato principale che tinge la storia visiva di toni nostalgici usando, inoltre, un linguaggio ridotto all’essenziale, spesso sgrammaticato, che riprende il parlato di uso comune per giungere a una particolare capacità di sintesi e analisi propria, secondo l’autore, degli anziani. La scelta stilistica dei testi s’ispira ad autori emiliani quali Ugo Cornia, Ermanno Cavazzoni, Raffaello Baldini.

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