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Cronaca Carpi

Parchi, scuole e locali pubblici: smontato dall'Arma il "castello di cocaina" di Carpi

Undici arresti in una vasta operazione dei Carabinieri. La droga veniva venduta nei luoghi più disparati: in alcuni casi i fornitori si servivano di spacciatori minorenni o consegnavano ai genitori che andavano aprendere i figli a scuola

Nell'ottobre del 2018 i Carabinieri della Compagnia di Carpi hanno avviato una importante indagine sul traffico di stupefacenti in città, nata in maniera quasi casuale a seguito di un'inchiesta per estorsione. Pian piano i militari - coordinati dal sostituto Procuratore della Repubblica di Modena Giuseppe Amara - hanno iniziato a vedere chiaro in una fitta rete di contatti, individuando una serie di persone che contribuivano a gestire un vasto commercio di stupefacente, in particolare di cocaina.

Sono servite decine di migliaia di intercettazioni telefoniche e diversi arresti in flagranza per riuscire a identificare tutti i componenti di quello che è poi emerso essere un gruppo informale ma ben organizzato, capace di soddisfare la domanda negli ambiti più diasparati della vita cittadina, dalle richieste di cociana degli ambienti imprenditoriali, fino alla marijuana consumata dagli studenti a scuola.

Nell'inchiesta sono emersi i profili di 15 indagati, 11 dei quali questa mattina sono finiti agli arresti. Prima dell'Alba, infatti, i Carabinieri hanno fatto scattare l'ooperazione "Castello di cocaina", che ha dato esecuzione alle misure cautelari emesse dal Gip: otto persone sono finite in carcere e altre tre ai domiciliari. Si tratta di nove italiani e di due nordafricani - dai 24 ai 46 anni - tutti da tempo stabilmente residenti a Carpi e integrati in qualche modo nel tessuto cittadino, anche se sette di loro erano già noti alle forze dell'ordine.

Gli inquirenti hanno definito tre livelli diversi all'interno della filiera: tre malviventi (due italiani e uno straniero) erano considerati i principali fornitori di droga, i quali distribuivano ad una fascia intermedia di spacciatori, i quali a loro volta contavano su alcuni pusher che effettuavano le consegne vere e proprie.

IL VIDEO | Le interviste agli inquirenti

Come detto, il pubblico dei consumatori era molto eterogeneo. Sono state documentate in otto mesi di indagine centinaia e centinaia di cessioni, che avvenivano principalmente nei parchi cittadini e nelle aree di maggior aggregazione: accanto alle scuole "Giotto" e "Melarancia", nei pressi dei circoli "Graziosi" e "Guerzoni", al parco delle Nazioni, nelle zone di via Pola e delle vie industriali di Quartirolo, ma anche nelle scuole, nelle sale giochi o in altri locali pubblici. Alcune volte la droga veniva consegnata persino ai genitori quando venivano a ritirare i figli a scuola e in un paio di casi gli spacciatori si sono avvalsi della collaborazione di minorenni per far arrivare le dosi fra le mura scolastiche.

L’operazione di oggi è stata condotta impiegando 70 Carabinieri del Comando Compagnia di Carpi con l’ausilio di un cane antidroga del Nucleo Cinofili di Bologna e di un elicottero del 13° Elinucleo di Forlì, che ha sorvolato Carpi e dintorni durante tutta la durata dell’operazione garantendo il supporto aereo ai militari a terra.
 

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