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Cronaca Via Carteria

Scontri davanti a Confindustria, fermi e arresti tra gli autonomi

Sei esponenti del collettivo Guernica sono state raggiunte oggi da provvedimenti cautelari, a seguito dei tafferugli verificatisi ormai più di un anno fa in occasione di una manifestazione in via Bellinzona

Sono stati gli stessi militanti del network antagonista modenese a dare la notizia sui loro siti web, che riportano l'obbligo di firma per cinque e gli arresti domiciliari per una sesta (D. M., 20 anni), scattati proprio nella mattinata odierna. Sei persone facenti parte del collettivo Guernica, che la Procura ha per ora ritenuto responsabili degli scontri verificatisi più di un anno fa in via Bellinzona a Modena e che sono costrette ai domiciliari o con obbligo di firma. In quell'occasione infatti, parallelamente allo sciopero dei metalmeccanici, gli autonomi manifestarono sotto la sede di Confindustria e si verificarono tafferugli violenti con la polizia in cui rimasero feriti agenti e manifestanti.

PAROLA AL GUERNICA - Gli stessi autonomi sottolineano come un affronto la scelta della data odierna per eseguire le ordinanze cautelari, proprio quando ricorre l'anniversario dell'eccidio delle Fonderie Riunite. “Scegliendo il 9 gennaio, una data simbolica per Modena, per colpire ulteriormente chi ha scelto il 6 dicembre 2012 di portare in piazza la propria rabbia contro una crisi che non si vuole più pagare, il potere costituito probabilmente ha voluto mandare un messaggio chiaro a chi si pone in modo antagonista in questa città - scrive il collettivo - Eppure costoro dovrebbero sapere che non sarà certo la repressione a fermare chi lotta per riprendersi diritti e dignità”. Davanti al monumento ai caduti del 9 gennaio 1950 stamattina è anche comparso un cartello a firma Guernica: “Ieri ci sparavano, oggi ci arrestano”. Complessivamente sono stati raggiunti da misura cautelare cinque giovani di età compresa fra i 20 e i 24 anni, più una sesta di 33 anni. I reati contestati vanno dalla resistenza pluriaggravata (i rischia dai 3 ai 15 anni di reclusione) alla tentata violazione di domicilio.

PAROLA ALLA PROCURA - "Abbiamo voluto impartire una lezione di democrazia, se si vuole manifestare, bisogna rispettare le regole: non si fanno cortei a volto coperto, non si utilizzano fumogeni e si rispetta il percorso stabilito per la manifestazione per non causare problemi di ordine pubblico". Così il procuratore aggiunto Lucia Musti ha spiegato la ratio la delle misure cautelari che hanno raggiunto diversi componenti del Guernica. Come riportato nella richiesta per l'applicazione di misure cautelari, vengono contestati diversi episodi: oltre ad avere deviato il percorso del corteo stabilito per la manifestazione "Strike again" del 6 dicembre 2012, gli indagati avrebbero tentato di forzare il cordone formato da agenti della Questura di Modena e del Reparto Mobile di Bologna calci, fumogeni e cartelli in plexiglass usati mò di scudo. Il fatto più grave viene contestato al 20enne D. M., l'unico ai domiciliari: il giovane avrebbe colpito un operatore del Reparto Mobile con un fumogeno per poi inserirlo sotto la visiera del casco, causando lesioni all'occhio destro guaribili in quindici giorni.

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