Prostituta violentata e rapinata in via Emilia Ovest, in carcere il responsabile
La Polizia di Stato ha individuato uno straniero senza fissa dimora, che da tempo era ricercato per il fattaccio commesso ai danni di una ragazza rumena. Trovati in suo possesso anche utensili rubati in un'azienda di Modena
Sono serviti più di due anni, ma alla fine la giustizia ha fatto il suo corso. Da ieri, infatti, un albanese di 23 anni si trova dietro le sbarre del carcere di Sant'Anna, dove è stato accompagnato dagli agenti della Squadra Mobile. Il giovane era infatti ricercato per i reati di violenza sessuale, rapina e ricettazione, fatti che risalivano ai primi mesi del 2015.
In particolare, l'albanese è stato identificato come il responsabile di uno stupro ai danni di una prostituta di origine rumena, avvenuto il 20 gennaio di due anni fa. Alle ore 23.30 il giovane aveva avvicinato la ragazza che si prostituiva in via Emilia Ovest e aveva contrattato un rapporto, che poi si era trasformato in violenza.
La 26enne era stata minacciata con un arnese di ferro, costretta a subire l'abuso e poi rapinata della borsetta che conteneva il denaro e gli effetti personali. La vittima aveva denunciato il fatto alla Polizia e fornito una descrizione dell'aggressore, ma le indagini sono state lunghe e complesse e soltanto nei mesi scorsi si è giunti ad individuare il responsabile e all'emissione di un ordine di cattura.
Il giovane albanese, in Italia senza fissa dimora, è stato rintracciato ieri mattina all'alba. Gli agenti della Squadra Mobile – dopo aver ricevuto una soffiata - hanno effettuato un blitz in un appartamento di via San Giovanni Bosco, dove il malvivente era ospitato da un suo connazionale.
Il giovane dovrà anche rispondere del reato di ricettazione, in quanto era già stato trovato in possesso di alcuni oggetti provento di furto. Si tratta di utensili – come trapani, levigatrici, ma anche bobine di cavi metallici – sottratti ad un'azienda modenese nella primavera del 2015.
