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Cronaca Soliera

Condannato per estorsione, casalese arrestato a Soliera

Antonio Fontana finisce a Sant'Anna, dove dovrà scontare ancora 7 mesi di reclusione. Affiliato al clan Zagaria, fu il mandante dell'estorsione e delle minacce ai danni degli imprenditori Piccolo e Cantile nel 2007

La Polizia di Stato ha raggiunto ieri nella sua abitazione di Soliera Antonio Fontana, personaggio affiliato al clan casalese di Zagaria, che era salito alle cronache locali nel lontano 2007, per un'estorsione di cui si rese protagonista. L'episodio fu tra i principali contestati alla camorra casalese trapiantatasi nella nostra provincia e riguardò l'impresa edile Pica, degli imprenditori Piccolo e Cantile.

Il 56enne originario del casertano fu socio d'affari con la ditta Pica Costruzioni, salvo poi indebitarsi fino al punto di no riuscire a pagare gli imprenditori. Da quel momento decise perciò di organizzare l'estorsione, avvalendosi della collaborazione della mafia. Fu lo stesso Nicola Zagaria a convocare Cantile a Casal di Principe, per convincerlo a non esigere l'appianamento del debito né tantomeno la rivalsa su un appartamento intestato alla moglie di Fontana. 

In quell'occasione Cantile reagì malamente, colpendo Fontana con uno schiaffo e scatenando la reazione del clan, che per molto tempo minacciò l'imprenditore e la famiglia, residente a Casapesenna, e alla richiesta di denaro per coprire “l'insulto” ricevuto sulla pubblica piazza dal boss e dai suoi fedelissimi. Una vessazione che fu poi denunciata alla Polizia e che portò all'arresto di diversi soggetti affiliati alla camorra, a Modena quanto in Campania.

I fatti del 2007 portarono ad un processo conclusosi nel 2010, con una condanna di 3 anni e 6 mesi per l'estorsione aggravata dal metodo mafioso a carico di Fontana. L'intervento della Squadra Mobile di Modena ha permesso di accompagnare nuovamente in carcere il mafioso, per far sì che possa scontare i restanti 7 mesi di pena detentiva.

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