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Cronaca Mirandola / Via Alessandro Bernardi, 9/B

Apre la porta ai rapinatori e poi spartisce il bottino, arrestata una guardia giurata

Sono stati individuati i due uomini che hanno rapinato la sala giochi Macao di Mirandola nel marzo scorso: in carcere è finito peò al momento solo il basista, un 30enne che secondo gli inquirenti avrebbe collaborato con i malviventi

All'alba dello scorso 8 marzo la sala giochi Macao, situata in via Bernardi a Mirandola, era stata teatro di una rapina a mano armata. Una coppia di banditi con il volto coperto e armati di pistola erano riusciti ad entrare nel locale intorno alle ore 5, soriprendendo le cassiere proprio mentre erano intente a contare il denaro. Dopo aver minacciato il personale i due criminali si erano fatti consegnare circa 35mila euro ed erano fuggiti velocemente.

I Carabinieri avevano avviato immediatamente le indagini, che nel giro di qualche mese avevano dato i primi risultati. Oggi l'inchiesta - coordinata dal Pm Marco Niccolini - ha visto un passo importante, con l'esecuzione di una misura cautelare. A finire in manette non sono perà stati i rapinatori, bensì il basista: gli inquirenti hanno infatti provato il ruolo della guardia giurata addetta alla sicurezza del "Macao" quale parte attiva della rapina.

E' stata proprio la guardia, un 30enne italiano incensurato - ad aprire la porta ai due malviventi che avevano suonato il campanello presentandosi già con il volto travisato per eludere la prima telecamera. Una volta all'interno i due ladri si erano comportati con eccessiva disinvoltura, appoggiando addirittura la pistola su una mensola, voltandosi di spalle e offrendo al vigilante l'occasione di reagire. Ma la guardia giurata era rimasta ferma in disparte.

Da questi atteggiamenti sospetti erano scaturiti approfondimenti sul conto del 30enne, che hanno portato i carabinieri a scoprire che era stato proprio l'addetto alla sicurezza a contattare telefonicamente i rapinatori 20 minuti prima del colpo per dare loro il via libera. Qualche giorno dopo i tre si erano anche incontrati presso un'area di servizio nella zona di Reggio Emilia per dividersi il bottino.

Sono stati identificati anche i due esecutori materiali: si tratta di un 27enne e di un 24 enne appartenenti a due comunità nomadi stanziate nel reggiano, pluripregiudicati. Mentre il basista è stato arrestato - dal momento che il giudice ha ritenuto potesse reiterare il reato, continuando questi a lavorare nello stesso locale - i due nomadi sono attualmente indagati a piede libero.

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