Caso Ciancimino, arrestato anche un modenese
Armido Manzini, ora agli arresti domiciliari, sarebbe stato incaricato di cercare aziende inattive da riutilizzare per le frodi dell'associazione a delinquere capeggiata dallo stesso Ciancimino
Evasione e frode fiscale, bancarotta fraudolenta, contrabbando, mendacio bancario, sostituzione di persona, falso in scritture private, falso commesso da incaricato di pubblico servizio. Sono sono solamente alcuni dei tanti reati contestati ai soggetti coinvolti nella frode fiscale per la quale è finito in carcere Massimo Ciancimino, noto collaboratore di giustizia. Fra le tredici persone tratte in arresto, figura anche un modenese, Armido Manzini. Secondo l'accusa, quest'ultimo, attualmente ristretto ai domiciliari, sarebbe stato incaricato di cercare aziende inattive da riutilizzare per le frodi compiute dall'associazione a delinquere.
L'uomo, però, non figurerebbe tra i quattro promotori dell'organizzazione criminale: oltre a Ciancimino, le altre menti sarebbero Patrizia Gianferrari di Riccione, sedicente rappresentante di affari, e Gianluca Apolloni di Roma, il presunto commercialista che si occupava di far 'scomparire' le aziende a Panama. Con loro anche Paolo Signifredi di Parma. Gli altri cinque sono Mario Carlomagno e Mario Paletta di Potenza, Massimiliano Paletta di Ferrara, Valter Lotto di Reggio Emilia e Ennio Ferracane di Bergamo. Ai domiciliari sono finiti Giulio Galletto di Rovigo, lo stesso Manzini, Elena Rozzanti di Ferrara e la marocchina Etois Safà.