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Cronaca

Furti in casa, ladro seriale arrestato dopo lunghe ricerche e una rocambolesca fuga

Nelle scorse settimane la caccia ad una banda di topi d'appartamenti ha tenuto impegnati gli uomini della Squadra Mobile, portando ad un arresto e due denunce. Decine i colpi chesi ipotizza siano stati messi a segno dal gruppo, che aveva un canale di ricettazione attivo in provincia

Un'operazione complessa sotto molti punti di vista quella condotta dalla Polizia di Stato nei mesi scorsi, proprio in corrispondenza con il picco del fenomeno dei furti in appartamento. A finire nel mirino degliinvestigatori della Questura è stata una banda composta da tre giovani di origine albanese, dedita a furti nelle abitazioni. Tutto è partito a fine agosto, a seguito di un colpo in un appartamento di via Cremaschi a Villanova di Modena, quando un intervento della Volante aveva messo in fuga i malviventi e permesso di recuperare un borsone vuoto, probabilmente destinato ad ospitare altra refurtiva rispetto ai gioielli e agli assegni rubati all'interno dell'abitazione dove i ladri erano entrati forzando inferriate e infissi.

Un oggetto apparentemente insignificante, che tuttavia è stato analizzato con estrema attenzione da parte del gabinetto della Polizia Scientifica, che è riuscita ad isolare un'impronta digitale, riconducibile ad un 27enne albanese già noto alle forze dell'ordine. E' quindi partita una ricerca durata mesi, che finalmente ha condotto gli agenti della Mobile presso un'abitazione di Sorbara dove è stata verificata la presenza dei tre malviventi.

Gli stranieri erano infatti ospiti di un 40enne italiano residente nella frazione di Bomporto, che offriva loro accoglienza in cambio di alcuni aiuti economici di base, versando in condizioni finanziarie disperate. Per acquisire altre prove a carico dei tre, gli investigatori hanno quindi deciso di monitorare gli spostamenti del gruppo attraverso il gps, opportunamente installato sulla Mercedes Classe A che utilizzavano per muoversi in provincia e verso Firenze, altra loro meta abituale.

Il 14 dicembre in piena notte l'auto è giunta a Nonantola, proprio mentre sono incominciate ad arrivare diverse segnalazione di furti da parte dei residenti. I poliziotti hanno quindi atteso il rientro della banda, ma il blitz nell'abitazione ha permesso di fermare solo uno dei tre. Un altro complice si era allontanato a piedi dopo i furti, mentre quello che era considerato il capobanda - nonchè "proprietario" dell'impronta digitale del borsone - non ha esitato a gettarsi dalla finestra per sfuggire ai poliziotti, riuscendo a far perdere le proprie tracce nei campi. Sono servite 12 ore di ricerche, ma alla fine il 27enne albanese è stato individuato a Modena, in zona stazione, e tratto in arresto in esecuzione dell'ordine emesso dal sostituto procuratore Giuseppe Amara qualche settimana prima.

Scavando fra i contatti del giovane criminale gli agenti della Squadra Mobile sono arrivati anche ad un altro cittadino albanese, regolarmente residente in provincia di Modena, considerato un ricettatore di professione. Nella sua abitazione sono infatti stati trovati alcuni macchinari da lavoro nuovi di zecca, rubati poco prima in un'azienda. L'uomo è stato denunciato a piede libero.

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