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Cronaca Portile / Via della Resistenza

Topo d'appartamento arrestato, incastrato dalle impronte digitali

Un anno dopo il colpo, ai danni di un residente di Modena Est, un cittadino albanese è stato identificato come responsabile e condotto in carcere. Fermato sul traghetto al porto di Bari mentre partiva per passare le ferie in patria

Ci sono voluti quasi 12 mesi, ma alla fine il responsabile di un furto avvenuto a Modena nell'agosto scorso è stato assicurato alla giustizia, al termine di un'indagine che può servire anche a far conoscere alcuni metodi utilizzati dalle forze dell'ordine. La cattura del malvivente, infatti, è stata possibile grazie alle impronte digitali, uno strumento importante ma non certo facile da gestire.

Il fatto risale come detto ad un anno fa, quando un'abitazione in zona Modena Est era stata svaligiata approfittando dell'assenza per ferie dei proprietari. Un colpo che aveva fruttato un ricco bottino, composto di gioielli e altri oggetti di valore. I ladri si erano introdotti nell'abitazione attraverso la forzatura di una finestra, sulla quale però uno di loro aveva lasciato incautamente un'impronta digitale. Gli uomini del Gabinetto di Polizia Scientifica della Questura avevano infatti rilevato l'indizio sulla tapparella e ricostruito l'impronta con i software dedicati.

Purtroppo però quel dito non era associato ad alcuna persona all'interno del vastissimo database in uso alle forze di polizia. Per trovare una corrispondenza è stato quindi necessario un elemento casuale (ma non troppo), ovvero un controllo stradale effettuato lo scorso novembre dai Carabinieri di Molinella (BO) durante il quale erano stati denunciati tre cittadini albanesi trovati in possesso di arnesi da scasso. I tre erano stati quindi fotosegnalati, immettendo nell'archivio nuove impronte digitali.

Il "cervellone" elettronico che conserva e analizza le impronte – sono centinaia di milioni in tutta Italia – ha quindi potuto associare l'indizio modenese con il rilievo dei militari, dando un nome e un volto al ladro di Modena Est. Da qui è partita la trafila giudiziaria, con il magistrato che ha chiesto e ottenuto al Gip del Tribunale un ordine di custodia cautelare in carcere. Trattandosi di uno straniero senza fissa dimora, tuttavia, non è stato possibile rintracciare il malvivente per lungo tempo.

Ma le sue credenziali erano ormai condivise nel database delle forze dell'ordine su tutto il territorio nazionale e proprio ieri il cittadino albanese – Flavio Tuga di 25 anni – è stato rintracciato, presso il porto di Bari. Mentre stava per imbarcarsi su un traghetto diretto in Albania, verosimilmente per passare le ferie estive in patria, il giovane è stato raggiunto dalla Polizia di Frontiera, che lo ha fatto scendere dalla nave e trasportato presso il carcere del capoluogo pugliese. Qui sarà interrogato e poi avviato al processo.

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