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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Riciclaggio di denaro nel deep web attraverso criptovaluta, 26enne in manette

Un giovane modenese è stato smacherato dai Carabinieri di Forlì. Nel deep web svolgeva il ruolo di intermediatore finanziario, convertendo bitcoin per soggetti che trafficavano in stupefacenti. Sequestrata anche una pistola cui cui era solito spostarsi

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Forlì-Cesena, nei giorni scorsi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del locale Tribunale nei confronti di un 26enne modenese, incensurato, esperto informatico, per i reati di “Riciclaggio, Indebito utilizzo di carte di credito e/o di pagamento, Porto abusivo in luogo pubblico di arma da fuoco”. 

L’indagine ha preso il via diversi mesi or sono, a seguito dell'arresto di due giovani forlivesi. La coppia, infatti, acquistava sostanze stupefacenti da Germania ed Olanda attraverso il deep web e pagando mediante criptomoneta, nel caso specifico Bitcoin. Scavando negli archivi informatici i militari sono riusciti a identificare un altro giovane che fungeva da exchanger (figura assimilabile all’intermediario finanziario), da cui i due trafficanti di droga acquistavano bitcoin. 

Il denaro frutto dell’attività di spaccio della coppia, quantificabile di diverse migliaia di euro, attraverso l’intermediazione dell’"exchanger" veniva regolarmente convertito in criptovaluta, per mezzo di carte prepagate, che al fine di eludere i controlli antiriciclaggio erano regolarmente intestate a dei soggetti prestanome. Inoltre, è stato appurato che il 26enne aveva svolto ulteriori transazioni di denaro con numerosissimi soggetti pregiudicati, principalmente per i reati di detenzione, spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, frode informatica e truffa

Il modenese era molto conosciuto nell'ambiente di chi traffica attraverso i "lato oscuro" di Internet e svolgeva anche molta pubblicità circa la sua attività su siti internet specializzati, quali piattaforme di scambio o forum di discussione, con un volume mensile di scambi elevato, che si aggirava tra i 100 ed i 250 bitcoin (oltre un milioni di euro a cambio attuale) ed oltre 500 scambi confermati. 

Il suo modus operandi era chiaro: per transazioni al di sotto dei 3.000 euro l’attività si svolgeva tramite web con ricezione di denaro mediante accreditamento su carte prepagate, mentre per transazioni sopra i 3.000 euro venivano concordati incontri di persona in molte città del Nord Italia tra acquirente e venditore di criptovaluta, utilizzando denaro in contanti. In questi casi, gli incontri, tutti monitorati dai carabinieri del Nucleo Investigativo, avvenivano presso l’abitazione dell’arrestato o in camere d’albergo, provviste di cassetta di sicurezza, ove riporre il denaro ricevuto. 

Inoltre, l’arrestato, titolare di porto di pistola per uso sportivo, temendo per la propria persona era solito portare con sè la sua pistola, violando di conseguenza la normativa in materia di armi. Nel corso della perquisizione presso la residenza modenese del 26enne e nell’ufficio dove lavorava, sono stati sequestrati diversi apparati informatici, sui quali sono in corso approfondimenti tecnici.

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